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DI TUTTO UN PO' 301 - L’energia fa notizia e qualche volta anche sorridere Stampa E-mail

Cronache energetiche, varie. Ultimamente, in una metropoli del Nord, vigili urbani e vigili del fuoco hanno focalizzato la loro attenzione su di un particolare oggetto, diffuso anche in altre città. Ovvero quei funghi che riscaldano gli avventori del dehors, ovvero gli spazi esterni di un esercizio pubblico. Quindi, all’aperto, o con modeste protezioni dal freddo, si può bere o mangiare qualcosa abbastanza al caldo. Senza il loro contributo termico la congestione sarebbe in agguato e inevitabilmente gelidi gli sguardi degli innamorati. Ma il problema è un altro. I “riscaldatori” sono alimentati da bombole a gas e, pertanto - ecco spiegato l’intervento dei vigili - si pone una questione di sicurezza, sulla quale non entriamo nel merito. Del fatto, se ne è scritto e visto molto sui media, giustamente. Crescono come i funghi tutti quelli che hanno a cuore la tutela dell’ambiente e il risparmio di energia. Senza volerci attirare l’ira dei baristi e dei ristoratori, fa venire un po’ i brividi o sudare freddo il fatto che si voglia scaldare un ambiente all’aperto quando all’aperto la temperatura sta sullo zero.

C’è dell’altro nella metropoli del Nord. Infatti, sta riscuotendo un grande successo la diffusione del car sharing, ovvero il noleggio di auto. Il loro numero, ultimissimamente, è cresciuto come i funghi dopo una bella pioggia e con la luna giusta. Tutti dovrebbero essere felici che il traffico si disintossichi ma non è così. Infatti si è levata la protesta di alcuni ambientalisti che si dicono preoccupati per l’invasione delle vetture a noleggio. Vorrebbero che gli operatori eliminassero dalle loro flotte i mezzi alimentati a diesel e che i mezzi targati car sharing non fossero esentati dal pagamento del ticket (adesso lo sono) quando vanno in centro. Inoltre, vorrebbero impedire l’accesso alle ZTL (Zone a Traffico Limitato) per non penalizzare il trasporto pubblico. Sembra, quindi, di capire che il successo del car sharing possa produrre effetti controproducenti. Ovvero, se lo utilizzano in molti, ci troveremo pure imbottigliati nella città proibita a chi non fruisce del noleggio. La quadratura del cerchio non è una metafora solo in politica.

Infine, l’ultima cronaca energetica, sempre in una metropoli del Nord. Tutti sanno quanto siano pericolose le fughe di gas. Temendo questo, gli inquilini di uno stabile hanno prontamente chiamato i vigili del fuoco avendo annusato (così credevano) la tipica puzza che poteva fuoriuscire da una tubatura o da un elettrodomestico. Nulla di tutto questo. L’odore proveniente da un garage era quello della marijuana fatta in casa. Sì, perché nel locale c’era una serra artigianale con profusione di lampade e impianto di irrigazione. L’intervento, poi, delle forze dell’ordine - oltre all’individuazione dei coltivatori diretti - si è completato con il sequestro delle piantine e la sigillatura delle apparecchiature elettriche usate per farle crescere. Considerando la diffusione del fumo e il perdurare della crisi, non è escluso che le segnalazioni del fenomeno sopraccitato aumentino, ma senza repressione dopo la dichiarazione di incostituzionalità della legge Fini-Giovanardi. Il consumo di elettricità, in Italia, subirebbe - dopo tanto tempo - un significativo incremento.


Giuliano Agnolini
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