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DI TUTTO UN PO' 300 - Il paniere ISTAT non è pane per i miei denti Stampa E-mail

L’ultima mia occhiata al paniere dell’ISTAT risale ai tempi in cui fu espunto il chinino (per altro non un’esagerazione di anni fa). Nell’edizione 2014 non mancano gli spunti interessanti. Soprattutto uno. Questo. So che cos’è (era) il chinino (un antimalarico venduto nelle tabaccherie) e so molto poco sulle abitudini consumistiche degli Italiani. Eccone la prova. Sono entrati nel nuovo paniere: formaggio grattugiato in confezione, formaggio spalmabile in confezione, caffè in cialde o capsule, macchina da caffè in cialde o capsule, sacchetti ecologici per rifiuti organici, “fotocamera large sensor”, “notebook ibrido”, “giornale quotidiano on-line”, sigaretta elettronica e ricariche.

Sulle ultime quattro voci sorvolo poiché non ne faccio uso o, ad essere sincero, ho una certa nostalgia della carta (stampata) e delle chesterfield penzolanti dalle labbra di Lauren Bacall e del suo Humphrey mentre il large sensor mi fa scattare un po’ i nervi per tutto ‘sto inglese technopop.

Per la parte casearia, pure lì non mi ritrovo. Coltivo una sorta di ribellione nei confronti della fretta o dell’indolenza culinaria. Sembrerebbe sottoposto ad uno sforzo titanico chi usa la grattugia o preferisce non sudare mentre distribuisce il formaggio su una superficie che solitamente non è ampia come lo stadio di San Siro. D’altronde, un fascinoso provolone dello schermo con sprezzo dell’intelligenza altrui oltre che della propria ci suggerisce l’acquisto di una spessa fetta biscottata atta alla spalmatura senza incorrere in penose e drammatiche rotture quando è risaputo che basta metterne una sopra l’altra (anche sottili) per evitare l’inconveniente. A meno che mamma e natura non abbiano dotato il colazionante di mani da fabbroferraio (con tutto rispetto per la categoria quasi uscita dal paniere delle professioni).

Le due voci fumanti e aromatiche, invece, sembrano sottolineare, uno, un ritrovato senso della domesticità o, due, la convenienza rispetto alla tazzina del bar (due, negli esercizi più chip costano come un litro di benzina e tra le due - tazzina e benzina - qual è oggi prioritaria?). Detto questo sul caffè, che altro? Ah sì, i sacchetti ecologici per i rifiuti organici. Finora mi arrangio con questo stratagemma. Poiché non me li regalano, utilizzo come tali quelli (con il marchietto garante della riciclabilità) che utilizzo per confezionare frutta e verdura al momento dell’acquisto. Poiché il mio consumo di rifiuti organici ammonterebbe ad un sacchetto scarsissimo la settimana, non posso trasformare il mio domestico cestino - pattumiera (regalatomi dall’azienda municipale) in un biodigestore puzzolente. Produco pochi fondi caffè, pochi gli avanzi ossuti o liscati, ingoio tutto quello che preparo. Quindi, acquisto periodicamente piccole quantità di frutta&verdura (due patate, due arance, tre rapanelli, un cespetto di lattuga romana o radicchio, eccetera) smaltendo il tutto (compreso quanto sopra) e via via dentro il relativo minisacchetto al massimo ogni due giorni. In tal modo, faccio anche un po’ di moto, andando su e giù per le scale con destinazione pattumiera condominiale.

Apprendo, poi, dall’ISTAT, al capitolo “Miglioramento della copertura delle voci di spesa delle famiglie” che sono entrati/e: latte fresco alta qualità, latte a lunga conservazione alta digeribilità, costume per sport in piscina per bambina/o, pantalone bambina/o, scarpe da ginnastica per bambina/o, test di gravidanza, pneumatico termico, parcheggio auto lunga sosta-pubblico, vaccinazione di animali domestici, spazzolino elettrico.

In generale, le novità elencate integrano voci similari già contemplate e dovrebbero sottolineare un diffuso miglioramento della qualità della vita. Non solo, a mio parere. Infatti, che cosa si nasconde dietro l’alta digeribilità (acidità di stomaco causata da problemi di varia natura?)?. Dietro le scarpe da ginnastica (vanno tutti in palestra con le sneaker glitterate?)?. E poi, mica scemo chi installa un treno di termiche liberandosi dal giogo delle catene! Dietro l’angolo c’è il baby boom? Misteri dell’attualità? Spariscono yogurt probiotico (che cos’è?) e tailleur (femminilità d’antan?) sostituiti da abito da donna e yogurt biologico. Per entrambe le voci, un segno dei tempi. La moda si evolve, gli alimenti anche. Anche chi reclamizzava lo yogurt.


Giuliano Agnolini
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