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INFO@COMUNI - Nell’elettronica c’è un tesoro da recuperare Stampa E-mail

31 gennaio 2014 - INFO@COMUNI | NUOVA ENERGIA - Una lunga schiera di prodotti contiene oro, argento, stagno, piombo e altri metalli preziosi. Ora, con un brevetto dell’Enea è possibile il loro riutilizzo in piccoli impianti attraverso una innovativa tecnologia che nel processo di trattamento riduce sensibilmente le emissioni nell’atmosfera.


La tecnologia fa miracoli… Non esageriamo, ma i risultati sono spesso e volentieri sorprendenti. Ad esempio, senza andare troppo a ritroso nel tempo, basta pensare ai telefonini. Un oggetto rapidamente uscito da libri e film di fantascienza e che ha conquistato un posto stabile nella nostra quotidianità. E in buona compagnia con giochi elettronici, televisori, computer, pile al litio e tutto quanto fa progresso. Poi, si è posto il problema del che farne?, quando l’utilizzo si era concluso per rottura o per l’avvento di versioni più aggiornate e potenti. E soprattutto che farne?, ben sapendo (ma non tutti lo sanno) che tutta quella schiera di prodotti contiene un vero e proprio tesoro fatto di oro, argento, stagno, piombo e altri metalli preziosi. Non recuperarli, sarebbe - oltre che uno spreco - un problema in termini di costo per quei Paesi che non dispongono di queste risorse minerarie, oggi monopolio di produttori extraeuropei.
Un ostacolo superato con un brevetto dell’Enea (per chi non lo sapesse un prestigioso centro di ricerca Italiano) che permette con un’innovativa tecnologia di recuperare la “miniera urbana” con un processo quasi a temperatura zero, eseguibile in piccoli impianti, limitando sensibilmente le emissioni nell’atmosfera.
L’impianto è stato progettato in maniera modulare per poter essere utilizzato anche per lo sviluppo e l’ottimizzazione di tecnologie di processo utili al trattamento di materiali di altro tipo, come le lampade a fluorescenza esauste o i monitor LCD. Una buona notizia, soprattutto ricordando quanto sia in crescita l’impiego dell’elettronica e dell’informatica nel lavoro e nel diletto. Una buona notizia, anche, poiché è targata made in Italy. Così si recupera… un po’ di orgoglio nazionale.


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