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Zampini: “Ordinativi all'estero ma occupazione in Italia” Stampa E-mail
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di Davide Canevari


L’AMMINISTRATORE DELEGATO DI ANSALDO ENERGIA



             
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Nuova Energia interviewed Ansaldo Energia CEO Giuseppe Zampini to tell the story of one of the few italian companies in the energy sector that can still boast a well established and well-known presence on international markets.
“We don’t just do it out of necessity - he pointed out - but also because we keep looking for new challenges: Ansaldo Energia has always been tackling new markets, to such an extent that in the last three years most of the new plants were ordered right from regions outside Europe. So, not only can we say that there are genuinely Italian companies like Ansaldo Energia to tackle new markets, but we can definitely add that not all countries have our same technology”.
“Even before the economic and financial crisis had set in, Ansaldo Energia was already looking beyond domestic borders - he added - especially for its line of business dedicated to building new plants. Europe, Northern Africa and, though to a lesser extent, the Middle east were the most interesting regions. As the crisis got worse and kept hitting mostly OECD countries, the company started focusing more and more on Middle East and Northern Africa. In the near future, we will also have to be more active in areas where our company’s presence has not been that solid until now. I am referring to Russia, China, India and, more in general, to southeast Asia”.
Which will have a remarkable effect on employment in our country. “With over 3,400 employees (3,000 of whom are based in italy) our company leads the supply chain in the sector of high value added mechanical equipment for energy applications, a sector where italy can boast remarkably excellent niche companies. Estimates show that purchases of the relevant components from italian suppliers secure some 10,000 jobs in the sector’s related industries. Moreover, as an international provider of turnkey heat-power plants, our company is the driving force for important italian companies providing a power station’s subsystems”.
One last point that deserves mentioning, Ansaldo Energia is the only Italian industrial company to be still notably active in the nuclear sector. “With Ansaldo Nucleare - stressed Zampini in conclusion - we have preserved our remarkable skills in both nuclear plant designing and building under a variety of cooperation agreements with big international producers; we also offer a wide range of technological solutions for the dismantling of nuclear facilities and radioactive waste treatment. Featuring 200 employees, Ansaldo Nucleare works almost exclusively abroad, including in some cutting-edge projects”.
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Per molti versi il mercato dell’energia in Italia si è fermato, non solo per quanto riguarda le fonti tradizionali...
**Effettivamente il mercato domestico ha subito una brusca frenata, causata dalla diminuzione della domanda di energia. Nonostante l’assenza di segnali di crescita e il conseguente calo di investimenti da parte dei maggiori clienti, Ansaldo Energia ha riaffermato la propria posizione di leadership sul mercato domestico. Le attività di service, in particolare, confermano il ruolo di colonna portante, mentre sul fronte dei contratti a lungo termine la stagnazione del mercato dei nuovi impianti ha portato a un forte calo.
Ad oggi, nell’attuale situazione di sovracapacità produttiva, c’è poco spazio per nuovi impianti termoelettrici: il sistema italiano ha dunque bisogno di flessibilità e di garantire remunerazione ed efficienza alle infrastrutture esistenti.


Ansaldo Energia è da sempre proiettata verso l’estero. Come si inquadra il vostro attuale mercato? Su quali nuove realtà vi siete posizionati?
**Già da prima dell’inizio della crisi economico-finanziaria del 2008-2009, Ansaldo Energia guardava al di fuori dei confini nazionali, soprattutto per quanto riguarda il business della realizzazione di nuovi impianti. Le aree di maggiore interesse erano l’Europa, il Nord Africa e, se pure in misura minore, il Medio Oriente. Dopo l’acutizzarsi della crisi che continua ancora oggi a colpire in misura prevalente i Paesi dell’area OCSE, l’attenzione dell’azienda si è via via concentrata sempre di più verso il Medio Oriente e il Nord Africa.


Per l’immediato futuro?
**La IEA prevede investimenti cospicui nel settore power generation a livello mondiale. Per il periodo 2012-2035 la stima degli investimenti in impianti per la produzione di energia elettrica è pari a circa 10.000 miliardi di dollari. Si evidenzia anche uno spostamento degli stessi verso l’area asiatica.
Dunque, ci dovremmo impegnare anche in aree dove Ansaldo Energia è stata finora presente in misura minore negli ultimi anni, come Russia, Cina, India e, più in generale, il Sud Est asiatico.


Anche nel settore energetico esistono quindi realtà del Made in Italy che riescono ancora ad avere una forte presenza al di fuori dei nostri confini?
**Per necessità, ma anche per volontà di nuove sfide, Ansaldo Energia si trova da sempre ad affrontare nuovi mercati, al punto che negli ultimi tre anni la maggior parte degli ordinativi di nuovi impianti proviene proprio da aree extra europee.
Quindi, non solo esistono realtà tutte italiane come Ansaldo Energia che sfidano i mercati internazionali, ma possiamo tranquillamente affermare che non tutti i Paesi possiedono oggi la tecnologia necessaria a produrre turbine a gas.


Tutto questo, mantenendo in casa l’occupazione. Nessuna tentazione di delocalizzare?
**Rispondo a questa domanda con le parole che usa il Fondo Strategico Italiano nel comunicato in cui annuncia l’acquisizione della società: “Ansaldo Energia sviluppa e produce turbine a gas, un prodotto basato su una tecnologia di alto livello che, oltre all’Italia, solo altre quattro nazioni al mondo possiedono (Germania, Stati Uniti, Francia e Giappone).
L’azienda, con 3.400 dipendenti (di cui circa 3.000 in Italia) è capo-filiera della meccanica a valore aggiunto per l’energia, settore in cui l’Italia presenta notevoli eccellenze di nicchia. Si stima che solo l’acquisto di componenti da fornitori italiani garantisca un’occupazione a 10.000 lavoratori nelle aziende dell’indotto. Inoltre l’azienda, con le sue capacità di offrire a livello internazionale centrali termoelettriche chiavi in mano (EPC) si pone a traino di importanti imprese italiane fornitrici di sottosistemi di centrale”.


Ci sarebbe poco altro da aggiungere...
**Sì, ma ci tengo a sottolineare che pur avendo la maggior parte degli ordinativi all’estero, Ansaldo Energia converte questi ordinativi in lavoro che viene svolto per la maggior parte in Italia, contribuendo quindi alla crescita dell’economia nazionale. È un processo virtuoso che deve poter essere conservato.


Anche Ansaldo Nucleare è una realtà fortemente presente all’estero?
**Ansaldo Energia è l’unica realtà industriale italiana che ha ancora una significativa presenza nel settore nucleare. Tramite Ansaldo Nucleare ha mantenuto significative competenze sia nella progettazione sia nella realizzazione degli impianti nucleari, collaborando a diverso titolo con i grandi produttori internazionali e offre anche un’ampia gamma di tecnologie e prodotti rivolti allo smantellamento nucleare e per il trattamento delle scorie radioattive.
Con i suoi 200 dipendenti, è impegnata quasi esclusivamente all’estero, anche in attività all’avanguardia tecnologica come il recente contratto per attività di ingegneria per un impianto sperimentale di tipo ADS, tecnologia dei reattori nucleari di IV generazione, assegnato dal Centro Studi belga per l’Energia Nucleare.

 
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