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INFO@COMUNI - Raccolta differenziata e riciclaggio: 7 regioni oltre il muro del 50% Stampa E-mail

29 novembre 2013 - INFO@COMUNI | NUOVA ENERGIA - Nel 2012 si confermano Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige con l’inserimento di Friuli Venezia Giulia e Sardegna (unica rappresentante del Sud). Supera la soglia anche il 25 per cento dei Comuni. Da un’indagine, il 57 per cento degli intervistati dichiara di praticare la raccolta differenziata di carta mentre il 33 per cento cerca di usare prodotti che riducono gli scarti.


Sono le magnifiche sette. E non si tratta della versione femminile del famoso western interpretato da Yul Brynner. Sono le regioni italiane che nel 2012 hanno vinto una sfida, senza colpo sparare ma andando a bersaglio: hanno superato il 50 per cento di percentuale di riciclaggio. Eccole: si confermano, rispetto all’anno precedente, Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige e con le nuove entrate Friuli Venezia Giulia e Sardegna (unica rappresentante del Sud).
I dati sono forniti dalla banca dati Anci-Conai, in accoppiata, e presentati nell’annuale rapporto. La prima sigla rappresenta l’associazione che raggruppa gli oltre ottomila Comuni italiani, la seconda il Consorzio nazionale imballaggi.
Dopo le presentazioni… qualche cifra. Sempre nel 2012, il dato nazionale sulla raccolta differenziata si attesta al 39,9 per cento. Aggiungiamo, poi, che ha varcato il muro di quel 50 per cento anche un quarto dei Comuni italiani, di cui solo il 10 per cento del Sud, e il 15 con una popolazione superiore ai diecimila abitanti.
Risultati confortanti? Innanzitutto, va ricordato che quel 50 per cento non cade dal cielo ma è fissato dal un decreto legislativo del 2006, che prevede entro il 2020 di portare alla quota citata il riciclaggio in peso dei rifiuti. Mancano alcuni anni, e certamente non è facile conseguire obiettivi così ambiziosi ma nel contempo ineludibili. Non è un gioco da ragazzi, ma davvero il gioco vale la candela nonostante l’attuale e poco confortante congiuntura.
Ce ne dà parziale conferma un’indagine condotta da Gfk Eurisko e promossa da una nota azienda produttrice di materiale cartaceo ad uso domestico. In sintesi, affiora questa diffusa sensazione: “essere attenti all’ambiente rappresenta un costo aggiuntivo” e lo pensa il 42 per cento degli intervistati. Non è la maggioranza e, per bilanciare i pareri, un 35 per cento ritiene invece che una sensibilità ecologica comporti, anzi, un risparmio.
Dall’indagine, inoltre, emerge che gli Italiani con piccoli gesti semplici e “a basso costo” sono proprio inclini a dare una mano all’ambiente. Ad esempio, il gesto più gettonato è la raccolta differenziata, praticata dal 57 per cento degli intervistati. Il 36 per cento dichiara di evitare sprechi di carta, il 33 per cento cerca di usare prodotti che riducono gli scarti e il 26 per cento acquista beni totalmente o in parte riciclabili. Ed ancora: l’utilizzo di carta riciclata vede impegnato un quarto del campione, mentre il 24 per cento, prima di buttare le confezioni, pensa alle loro diverse destinazioni d’uso. Almeno in questo caso, le (buone) intenzioni non restano sulla carta.


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