di Ugo Farinelli
Molto si dice e si scrive dei contatori intelligenti (smart meter) come componenti essenziali di una rete intelligente (smart grid), di una città intelligente e così via; ma si intende in genere parlare di contatori per l’elettricità, su cui si è concentrata l’attenzione, per vari motivi, a scapito dei contatori per il gas.
Vi sono motivi abbastanza validi per questo interesse prevalente. Prima di tutto, la vera e propria rivoluzione che sta subendo il settore della distribuzione elettrica a causa della generazione distribuita, in particolare da fonti rinnovabili e da cogenerazione. Questo fa sì che il flusso dell’elettricità non sia più unidirezionale e che quindi i contatori debbano funzionare nei due sensi. In teoria, questa situazione si potrebbe presentare anche nel caso del gas, se si diffondesse la produzione decentrata di biometano (per esempio, per fermentazione anaerobica di residui solidi e liquidi da agricoltura e allevamento), che comportasse il prelievo, da parte della rete dei gasdotti, del gas prodotto in eccesso dell’autoconsumo: una possibilità teoricamente interessante, sperimentata a livello pilota, ma lontana nel tempo e destinata, nella maggior parte degli scenari, a fornire soltanto un contributo marginale.
In secondo luogo, l’elettricità può essere immagazzinata soltanto in piccola parte, e si deve quindi di regola produrre in ciascun momento tanta elettricità quanta viene richiesta dagli utenti: questo crea delle criticità e dei problemi che un sistema di contatori intelligenti può aiutare a risolvere, indirizzando l’utente a spostare i consumi flessibili negli orari in cui c’è abbondanza di produzione (nel caso delle fonti rinnovabili quando c’è vento o c’è sole) fornendo dei segnali di prezzo. Anche se questa opzione è ancora lontana da un’applicazione generalizzata (con l’eccezione di alcuni comparti industriali), essa appare importante da considerare per il futuro e come tale appare nei documenti dell’Autorità.
Nel caso del gas, la situazione è molto diversa, per la possibilità che si ha di immagazzinare quantità notevoli di metano, che vengono incontro alle variazioni della domanda in tempi dell’ordine dei giorni e delle settimane. Infatti, il prezzo del gas non risente sensibilmente dei cicli giornalieri. C’è un effetto estate/ inverno (che porta a prezzi più elevati quando si ha la maggior richiesta per il riscaldamento invernale), ma non si può generalmente pensare che gli utenti spostino una parte dei loro consumi di gas dall’inverno all’estate per cogliere questo differenziale di prezzo. Comunque, l’installazione di contatori intelligenti di gas prosegue in Italia come negli altri Paesi europei, e vale la pena di soffermarsi un poco sulle loro caratteristiche.
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