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CESI analizza le soluzioni per superare la sfida delle rinnovabili in rete Stampa E-mail
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di Bruno Cova| Head of Power Systems Markets&Regulatory, Consulting, Solutions&Services Division, CESI



Nel mondo oltre 130 Paesi hanno fissato dei target sulla generazione da fonti di energia rinnovabile, al fine di ridurre le emissioni di CO2. La penetrazione della generazione distribuita continua a crescere a ritmi notevoli, creando nuove sfide tecniche ed economiche.
A dicembre 2012 il 50 per cento della generazione mondiale di energia eolica e solare è stata prodotta nell’Unione Europea. In particolare, nell’Unione Europea è installato il 50 per cento della capacità mondiale, pari a circa 177 GW, con Germania e Italia che contano per il 45 per cento.

Secondo l’associazione ENTSO-E lo scenario di riferimento stima per i prossimi 8 anni una crescita del 120 per cento nell’installazione di capacità produttiva di rinnovabili, passando da 177 GW a 388 GW (Figura 1). La maggiore crescita è prevista per le risorse eoliche, che raggiungeranno i 210 GW di capacità installata entro il 2020, e per quelle solari che arriveranno a 106 GW. Il maggior contributo deriva dall’installazione sia di wind farm offshore, nei Paesi del Mare del Nord e del Mar Baltico, sia di wind farm onshore e fotovoltaico in Germania, Francia, Italia, Spagna, Gran Bretagna e Portogallo. Il drastico cambiamento nella composizione della generazione (generation mix) sta spingendo sostanziali investimenti nelle reti di trasmissione. Il Ten Year National Development Plan (TYNDP) dell’ENTSO-E stima investimenti nei prossimi dieci anni nell’ordine dei 100 miliardi di euro per la realizzazione di oltre 55.000 km di nuove linee, dei quali quasi l’80 per cento è legato all’integrazione delle rinnovabili.


Già oggi il nuovo generation mix sta avendo un forte impatto sulla produzione di energia elettrica. Infatti, nel primo trimestre del 2013 la domanda di energia elettrica in Portogallo è stata coperta da rinnovabili per il 70 per cento, un terzo del quale da risorse non programmabili e, in Italia, in alcuni weekend con temperature miti o nei giorni festivi, il 50 per cento del picco di richiesta è stato coperto dalla generazione di rinnovabili non programmabili; un valore simile si riscontra anche in Germania e in altri Paesi dell’Unione Europea. [...]



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