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INFO@COMUNI - Alto Adige energetico con un’alta quota di biomasse Stampa E-mail

25 ottobre 2013 - INFO@COMUNI | NUOVA ENERGIA - Nella Provincia autonoma di Bolzano sono in funzione 71 centrali di teleriscaldamento; di queste, 24 forniscono anche elettricità. La rete sfiora gli ottocento chilometri e conta 15 mila allacciamenti. Si risparmiano 86 milioni di litri di gasolio equivalenti ad una riduzione complessiva di anidride carbonica di 245.000 tonnellate.


Sarà pur vero che il suo territorio è coperto per il 42 per cento da aree boscose. Sarà pur vero che può contare su un potenziale di 60 milioni di metri cubi pieni di legno. Altrettanto vero che l’Alto Adige crede nelle biomasse. Facile? Non proprio e sempre. Questa scelta assume particolare rilievo poiché si è concretizzata nella realizzazione di 71 centrali di teleriscaldamento che approvvigionano di calore le abitazioni mentre 24 di questi impianti forniscono anche energia elettrica. La rete di teleriscaldamento sfiora gli ottocento chilometri di lunghezza e conta circa 15 mila allacciamenti con un trend in continua crescita.
La Provincia Autonoma di Bolzano non ha scelto a caso le biomasse, affiancandole alle altre fonti rinnovabili (idroelettrico e fotovoltaico, soprattutto). Il tutto risponde ad una scelta strategica che aldilà della disponibilità della materia prima si inserisce in una politica energetica all’insegna della sostenibilità ambientale.
Con tangibili vantaggi: si risparmiano 86 milioni di litri di gasolio equivalenti ad una riduzione complessiva di anidride carbonica di 245.000 tonnellate. Una scelta, quindi, che guarda lontano e si inserisce nel “Piano Clima 2050” elaborato dalla Provincia. Un territorio che si confronta con l’esigenza di conciliare ambiente e sviluppo, senza rinunciare al suo proverbiale attaccamento alla natura. Un patrimonio che in Alto Adige si difende puntando su tutte le fonti rinnovabili.


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