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INFO@COMUNI - Riciclaggio del vetro, un settore per nulla fragile Stampa E-mail

16 luglio 2013 - INFO@COMUNI | NUOVA ENERGIA - Nel 2012 è stato riutilizzato il 70,9 per cento della quantità immessa al consumo nazionale. Dati migliorabili se gli impianti potessero disporre di rottame grezzo a basso tasso di inquinamento di altri materiali. Auspicabile anche lo sviluppo della raccolta per colore. Evitata l’estrazione di materie prime tradizionali per oltre 3.124.000 tonnellate e l’emissione in atmosfera di 2.031.352 tonnellate di anidride carbonica.

Stavolta non si può dire che questo sia un settore “fragile”. Anzi, a dispetto delle sue caratteristiche… quello del vetro si mostra assai resistente. Soprattutto consultando i dati sul riciclaggio 2012 presentai da CoReVe (Consorzio Recupero Vetro). Risultati in crescita, ancor più apprezzabili, nonostante la crisi abbia frenato l’immesso al consumo. In dettaglio, a fronte di una raccolta differenziata nazionale dei rifiuti di imballaggio in vetro attestatasi a 1.673.000 tonnellate, livelli quasi costanti rispetto allo scorso anno, sono state riciclate 1.568.405 tonnellate. Quindi, un robusto 70,9 per cento dell’immesso al consumo nazionale.
Fanno meglio di noi Germania e Svizzera ma stacchiamo Francia e Spagna. Si potrebbe migliorare le posizioni se le vetrerie italiane, assai competitive, potessero disporre di rottame grezzo a basso tasso di inquinamento di altri materiali. Un altro passo, in meglio, se fosse sviluppata la raccolta per colore, già introdotta nei Paesi dell’Europa centrale. Inoltre, tanto per regalarci una nota positiva, si prevede che nei prossimi anni anche il Sud si prenderà delle soddisfazioni. Infatti, migliora costantemente le sue percentuali con un tasso di raccolta nel 2012 di 16 chilogrammi per abitante contro i 39 del Nord e i circa 23 del Centro. Nella graduatoria regionale spicca la Valle d’Aosta che ha raccolto 50,2 chilogrammi di vetro per abitante contro i 28 della media nazionale.
È quanto mai opportuno ricordare che il riciclo comporta benefici ambientali ed economici. Ne hanno fruito i Comuni, ai quali il CoReVe ha corrisposto nel 2012 oltre 42 milioni di euro; la raccolta differenziata ha evitato agli italiani costi per lo smaltimento in discarica per circa 150 milioni di euro; attraverso il riciclo in vetreria si è risparmiata l’estrazione di materie prime tradizionali per 3.124.079 tonnellate (un volume superiore a quello della piramide di Cheope, alta 137 metri); il riciclo in vetreria ha consentito di recuperare una quantità di energia pari a circa 3 milioni di barili di petrolio (equivalente al consumo di 6.455.779 lavatrici Classe A o alla bolletta elettrica di oltre 590 mila famiglie italiane in un anno, per un risparmio stimato di oltre 287 milioni di euro).
Infine, si è ridotta l’emissione in atmosfera di 2.031.352 tonnellate di anidride carbonica (equivalenti a quelle derivanti dalla circolazione per un anno di circa 1.290.000 auto Euro 5 di piccola cilindrata, come ad esempio una city car, con una percorrenza media di 15.000 chilometri). Dati assai positivi, ma senza essere tentati di fare gli elefanti in una vetreria!


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