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PAUSA-ENERGIA
 
Come John Fogerty ho visto la pioggia Stampa E-mail
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a cura di geipeg











Ti ho visto qualche giorno fa, all’assemblea di Assolombarda. Non sono riuscito a decifrare il tuo stato d’animo. Caro Geipeg, volevo condividere con te questo evento, parlare di queste vicende economiche, di energia, di quest’Italia strana (strana è definita anche la maggioranza che ora la governa).
A sorpresa, invece, mi hai parlato inizialmente di musica rock e, precisamente dell’ultimo lavoro (“Wrote a Song for Everyone”) di John Fogerty. Un pugno di canzoni che l’ex leader dei Credence Clearwater Revival fa cantare ad altri gruppi o solisti, con risultati davvero soddisfacenti.


Per un attimo, ho provato un certo sconcerto per la combinazione ambientale. Cellulari delle forze dell’ordine, berline scortate, personaggi illustri, flash e giornalisti e, ovviamente, molti imprenditori. Non mi hai detto che il tutto conferisse all’evento una dimensione da concerto rock, che, come mi insegni, ha una sua particolare ritualità. Sarebbe stato, da parte tua un po’ esagerato e irriverente, (un atteggiamento che talvolta estrinsechi). Poi, ho intuito che la musica – per te – contiene molta energia.


Considerando i tempi che corrono, ascoltare della buona musica fa bene alla salute. Se poi è californiana e a cavallo tra la fine degli anni ’60 e l’inizio dei ’70, capisco perché inizialmente ti interessava il genere rock e non il genere Confindustria. Ti sentivi più giovane? Poi, siamo entrati nella spelonca/hangar della vecchia Caproni, un tempo vanto dell’industria aeronautica italiana. L’evento è decollato con un Inno di Mameli che ha visto scattare in piedi tutti i presenti mentre scorrevano proiettate immagini delle Frecce Tricolori (il 2 giugno, a Roma, non si erano viste nemmeno dal vivo).
A seguire una lunga scia di interventi, che abbiamo commentato a cenni o a brevi frasi. Non c’è bisogno di dilungarsi perché, purtroppo, da tempo si parla di crisi e stavolta ancor di più. Tu non vorresti parlarne, ma di sicuro ti chiedi come John Fogerty “Who'll Stop the Rain”. Chi fermerà la pioggia….


Alla fine, mi hai fatto notare quale era stata l’intensità degli applausi pre o dopo i vari interventi. Freddini quelli riservati ai politici (amministratori o governativi) salvo quelli assai robusti indirizzati al presente Mario Monti. Altrettanto per gli interventi dei vertici dell’associazione. Che ne dici? Mi dici che nei casi migliori l’entusiasmo è composto e sembrano lontani i tempi del tifo (quasi) da stadio. C’era poca energia. Di fronte a tanti dati, numeri, percentuali (con il meno davanti) ti sei un po’ rattristato.
Hai sentito elencare tante parole e frasi: “collaborazione senza riserve con tutti”, “pensare al futuro non solo all’immediato”, patto di stabilità, “distruzione del nostro manifatturiero”, burocratismo, Europa, ostacoli legislativi, crisi, rinnovamento, Lombardia “mafia free”, “Europa nostro faro non trappola”, sobrietà pubblica, “sta tutto a noi”, “buoni motori ma con il freno a mano tirato”, cambiare il Titolo V, più lavoratori meno tutelati, modificare la Fornero (applausi), “distopia”, “ho un ottimismo innato”, “a parte lo spread è andato male tutto”, “non vogliamo essere comprati a prezzo di saldo”, tasse, conti pubblici, “non siamo il male ma la soluzione”, “correggere il tiro a Bruxelles”.


Ti ho chiesto, caro Geipeg, se queste parole ti avessero fatto male. Hai risposto “sì” perché le avevi sentite tante volte e, quindi, significava che ci trovavamo ancora in cattive acque. Non eri arrabbiato, cosa che ti capita spesso, nemmeno rassegnato, e come sempre sincero nell’esternare il tuo stato d’animo. Provo a riassumerlo così: “Voglio sperare che stavolta cambi qualcosa. Sono disposto a lottare, ma datemi una ragione valida per farlo, senza prendermi in giro. Ho voglia di lavorare, senza esser un suddito dello Stato. Sai, ho preso tanta di quell’acqua che ormai sono fradicio. Fuori di metafora, capisci che cosa voglio dire?”. Certo, anche John Fogerty canta “Have You Ever Seen the Rain?”. Non potevo dubitare che tu non avessi mai visto la pioggia.

 
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