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I saggi di Letta: l’occasione per modificare anche il Titolo V Stampa E-mail
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di Carlo Andrea Bollino



Sebbene ci si abitui ai fastidi cronici dell’età - tipo artriti all’anca, dolorini alle articolazioni, fastidi alle falangi - non vi è dubbio che la qualità della vita possa migliorare con una attenta cura medica. È quanto auspico in occasione del lavoro che deve svolgere la Commissione di saggi, che dovrebbe consigliare il Presidente del Consiglio Letta per la riforma della Costituzione. Occorre assolutamente non perdere l’occasione per modificare il dettato del Titolo V sul tema dell’energia per curare i mali cronici che affliggono il settore energetico, da quando è entrato in vigore il testo dell’articolo 117 che a un certo punto recita: “Sono materie di legislazione concorrente quelle relative a: (…) produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia (…)”.


Ebbene, prezzi dell’energia più alti del resto dell’Europa, scoordinamento fra livelli diversi amministrativi, sovrapposizione di competenze, errori sistemici quali il sovrainvestimento in centrali CCGT, campi FV di grandissime dimensioni che rappresentano puro investimento finanziario e non contributo alla nuova civiltà ambientale, mancanza di stoccaggi, patemi d’animo ad ogni “stormire delle fronde” russe sugli approvvigionamenti di gas per le punte invernali, carenza di ricerca scientifica e tecnologica, contenziosi giudiziari estenuanti, opacità delle strategie di politica energetica e ambientale sono tutti fastidi nocivi per la vita civile del nostro Paese in qualche modo attribuibili a un decennio di proliferazione della normativa primaria e secondaria che è stata attivata sulla base del succitato articolo 117.


[...]


Ebbene, in materia energetica, l’unitarietà al livello nazionale del fatto tecnologico assume rilievo prevalente. Sicuramente la Commissione di saggi lo sa. L’analogia fra le materie di governo della moneta e dell’energia è chiara: così come una crisi di liquidità può innescare una reazione a catena di portata sistemica nel campo monetario e finanziario, una crisi nel sistema energetico può avere conseguenze che istantaneamente si riflettono su una vasta platea di cittadini. Per questi motivi, mi appello alla competenza della Commissione e alla sensibilità di tutti gli uomini di buona volontà che esorto a far sentire la propria voce. Riportiamo l’energia fra le materie di esclusiva competenza dello Stato. Se non ora, quando?



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