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PAUSA-ENERGIA
 
Ormai è tutta un'altra Storia Stampa E-mail
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di G.B. Zorzoli



Non c’è nulla di più convenzionale del 476 dopo Cristo come data per la fine dell’impero romano d’Occidente. Per i contemporanei di Romolo Augustolo non era accaduto nulla di straordinario: la sua deposizione rientrava nella consueta gimkana di sovrani e di usurpatori. Anche sul piano formale il Senato romano prese atto della sua rinuncia e all’unanimità trovò inutile trovare un successore, in quanto un solo monarca (l’imperatore d’Oriente Zenone) era sufficiente a rappresentare e difendere sia l’impero di Oriente sia quello d’Occidente col “patrizio Odoacre” suo rappresentante a Roma. Che il “patrizio Odoacre” sia stato il primo sovrano barbaro d’Italia, appartiene al senno di poi.


Nella storia i cambiamenti bruschi, quindi inequivocabili, rappresentano l’eccezione, non la regola. Anche la presa della Bastiglia, che simbolizza la rottura indotta dalla rivoluzione francese, è solo un episodio emblematico di un processo molto lungo, che solo nell’Ottocento sancisce in via defi- nitiva l’avvento della borghesia come classe dirigente. Per restare a tempi a noi vicini e limitarci a eventi di grande rilevanza, solo la presa del Palazzo d’Inverno e il successivo scioglimento dell’Assemblea costituente russa o, nel 1949, la sconfitta dell’esercito regolare cinese da parte dell’esercito popolare di liberazione sono stati immediatamente percepiti come una drastica rottura con la situazione precedente.


Ebbene, discendendo dai cieli della Storia a quelli, molto più terreni, dell’energia, molti segni ci avvertono che siamo entrati in una complessa fase di transizione, ancora caratterizzata da una prevalente continuità formale con il passato che, tuttavia, è continuamente rimesso in discussione, negato nei suoi riferimenti tecnologici, economici, sociali e, alla lunga, anche nell’organizzazione territoriale. Probabilmente, l’evidenza dei cambiamenti in atto sarebbe maggiore se, ad offuscare le linee di tendenza di lungo periodo, non si fosse sovrapposta la ormai quinquennale crisi economica. [...]



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