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INFO@COMUNI - Il fotovoltaico diventa davvero ecosostenibile Stampa E-mail

26 aprile 2013 - INFO@COMUNI | NUOVA ENERGIA - Un recente studio dell’Università statunitense di Stanford rivela che questa tecnologia produce più energia di quanta ne consuma per la produzione e l’installazione dei pannelli. Un dato significativo considerando che, l'anno scorso, la potenza installata nel mondo ha superato i 100 GW con incremento annuale record intorno ai 30 GW nel 2011 e nel 2012.

Quando si dice “il gioco non vale la candela” si allude a qualcosa il cui utile non è proprio raggiungibile e perciò il tutto non risulta conveniente. A lume di candela, questa espressione si adatta anche al settore energetico. Facciamola terra terra, con un esempio. Mettiamo il caso che per produrre una candela occorra un impianto che consumi tanta energia quanta ne serve per produrre un’auto. Certo, siamo nel paradosso ma, sembrerebbe che questo esempio abbia notevolmente condizionato i pareri positivi sulla produzione di energia elettrica con il sole.
Fino a poco tempo fa. Infatti, ora, l'industria fotovoltaica mondiale ha raggiunto l'obiettivo di produrre più energia di quanta ne viene consumata per fabbricare e installare i pannelli fotovoltaici. Lo afferma una ricerca della Stanford University pubblicata sulla rivista Environmental Science & Technology che aggiunge: fino a cinque anni fa l'energia necessaria per costruire e mettere in funzione i pannelli era superiore al 75 per cento rispetto a quella prodotta sfruttando il sole. Ora invece esiste una probabilità - superiore al 50 per cento - che il fotovoltaico sia passato, nel 2012, a produrre più di quanto consuma.
Il dato assume un particolare rilievo considerando che negli ultimi anni il mercato del fotovoltaico ha visto una crescita esponenziale. Basta sfogliare l'ultimo rapporto della European Photovoltaic Industry Association: l'anno scorso, la potenza installata nel mondo ha superato i 100 GW con incremento annuale record intorno ai 30 GW nel 2011 e nel 2012. Di questo passo, ovvero con un tasso di installazione elevato, l'industria fotovoltaica potrebbe ripagare il suo ''debito'', ovvero il maggior quantitativo di energia consumata rispetto a quella prodotta negli anni scorsi e le conseguenti emissioni di anidride carbonica.
La scadenza è dietro l’angolo, tra il 2015 e il 2020. Pazientando un po’, potremo dire che il gioco è valso la candela. Soprattutto quando è in gioco un futuro più pulito.


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