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India, un sistema energetico tra sussidi e liberalizzazioni Stampa E-mail
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di Alessandro Clerici | chairman Gruppo di Studio WEC Risorse energetiche mondiali e senior corporate Advisor CESI e Matteo Codazzi | CEO CESI



In campo energetico l’India – con i suoi 3,3 milioni di km2 e 1,2 miliardi di popolazione – sta dando al mondo segnali di potenza ma anche di debolezza. La popolazione rurale è ancora dominante – quella urbana è salita negli ultimi 10 anni dal 28 al 32 per cento – e legata all’agricoltura, attività che consuma oltre il 30 per cento delle risorse energetiche primarie in modo poco efficiente.


Vale la pena ricordare che l’India è una Repubblica Federale costituita da 28 Stati, ciascuno dotato di assemblea legislativa e governo proprio; ai 28 Stati si aggiungono 7 territori (uno è quello della capitale Delhi) amministrati dal governo centrale. La perenne “concertazione” tra Stati e governo centrale e tra singoli Stati sembra essere il punto debole del Paese, che è praticamente un sub-continente con grosse diversità anche nel settore energia.


Tutto viene concertato: dall’allocazione delle materie prime, alla realizzazione di infrastrutture energetiche che coinvolgono più Stati, ai sussidi per i consumatori che differiscono per categorie e localizzazione.
Nel 2011 i consumi totali di energia primaria sono stati di circa 720 MTEP (terzo Paese al mondo dopo Cina e Stati Uniti). Il consumo pro-capite di soli 0,6 TEP l’anno pone l’India a 1/3 della media dei consumi mondiali.
Il mix delle materie prime energetiche mostra una chiara prevalenza del carbone.


Le emissioni totali di CO2 sono pari a circa 1,6 Gt/anno e pongono l’India al quarto posto dopo Cina, Stati Uniti e UE. La produzione pro capite è di sole 1,35 tonnellate CO2/persona; meno di 1/3 della media mondiale, 1/4 della Cina e 1/12 degli Stati Uniti. [...]


In termini di energia, l’80 per cento dei circa 1.000 TWh elettrici prodotti proviene da centrali termiche, il 12 per cento dall’idroelettrico, il 3 per cento dal nucleare, altrettanto dall’eolico e meno del 2 dalle altre tipologie. Nel 2012 il sistema elettrico ha visto un picco di potenza di 150 GW con un deficit di oltre il 10 per cento, nonostante negli ultimi cinque anni siano entrati in servizio 55 GW dei quali ben 20 GW nell’ultimo anno. Si tratta comunque di un valore inferiore rispetto ai 78 GW previsti inizialmente dal Piano quinquennale 2007-2012, rivisti poi al ribasso a 62 GW. [...]



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