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Consumi di energia primaria tutti da interpretare [meglio se correttamente] Stampa E-mail
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di Paolo Iora| Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale, Università degli Studi di Brescia

             
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Energy consumption statistics may provide information on the social and economic status of a country, similarly to other more common indicators such as the Gross Domestic Product. For instance, it can be observed that when the energy consumption exceeds the threshold of one TOE pro capita, most of the socioeconomic parameters (child mortality, life expectancy, level of education, etcetera) reach the standard values found in the developed countries.
However, in spite of the fact that the precision and correctness of these data are of great importance, some difference can often be observed when various sources are compared.
This paper focuses on the comparison of the world energy consumption data given in 2010 by two of the most acknowledged energy statistics sources, British Petroleum and International Energy Agency. It is shown that in most of the cases the incongruities among the data provided by the two societies are only apparent, in that they can be explained by different hypothesis on the efficiency assumed in the conversion process from the primary energy source into electricity.
Nonetheless a difference still remains in case of non commercial biomass which are not accounted into the BP statistics. Although this choice is to some extent justified by the fact that the contribution of this source is affected by a certain degree of uncertainty, it is observed that it should yet be included in a correct representation of the world energy consumptions, as it presently represents the principal energy source in most of the developing countries.

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I consumi di energia e il loro andamento nel tempo forniscono informazioni sul livello di sviluppo socio economico di un Paese, non meno di altri indicatori meglio accreditati, tra cui il prodotto interno lordo. Di ciò è prova la riduzione della domanda di energia primaria che per tre volte negli ultimi quattro anni ha interessato i Paesi OECD e che trova un riscontro nell’andamento capriccioso del PIL, specchio dell’attuale ciclo economico sfavorevole.


Inoltre, il solo dato sul consumo di energia primaria consente di stimare con una certa accuratezza diversi parametri socioeconomici di un’area. Ad esempio, correlando i valori dei consumi con diversi indicatori di sviluppo, si osserva che un valore critico nella crescita di un Paese è rappresentato dal superamento del consumo annuo pro-capite di una tonnellata equivalente di petrolio.


Oltre questa soglia le condizioni sociali migliorano, l’aspettativa di vita raggiunge i 70 anni, mentre diminuiscono l’analfabetismo, il tasso di mortalità infantile e contemporaneamente la crescita demografica rallenta.


Vista l’importanza delle informazioni indirettamente incluse nei consumi energetici, risulta dunque fondamentale disporre di dati il più possibile aggiornati e accurati, e conoscere le ipotesi con cui sono ottenuti ed elaborati in modo da rendere possibile la loro corretta interpretazione. Quest’ultimo aspetto è spesso alla base di alcune apparenti contraddizioni tra valori forniti da fonti diverse. Consideriamo per esempio due tra le più autorevoli, British Petroleum (BP) e International Energy Agency (IEA) e riportiamo i dati di consumo mondiale di energia per il 2010 elaborati dalle due società. [...]



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