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Al mercato del gas non serve essere al ToP delle polemiche Stampa E-mail
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di Giuseppe Gatti



Il tema del capacity payment continua a tenere banco ed alla problematica ormai annosa del settore elettrico si è unita ultimamente anche quella del gas, in seguito al progressivo spiazzamento dei contratti take or pay (ToP) da parte del mercato spot. Il recente intervento del Ministro Passera alla Camera, con le perplessità espresse in ordine al meccanismo di “assicurazione” sulla sicurezza indicato dall’AEEG per i contratti gas a lungo termine e la contrarietà dell’Esecutivo a sussidiare il termoelettrico (ripercorro l’impostazione del Ministro) per salvare i conti dei produttori, ha generato nuove polemiche. A prima vista l’impostazione di Passera è ineccepibile per l’elettrico, assai più discutibile per il gas.

Gli economics della produzione elettrica soffrono per quattro ordini di ragioni, in parte concatenate tra loro, che si sono progressivamente sovrapposte: 1) c’è un peccato originale rintracciabile nell’eccessivo esborso sostenuto dai nuovi entranti per l’acquisto delle tre Genco dall’Enel nel 2002. Questa cessione è avvenuta a prezzi esorbitanti, soprattutto per la seconda, dato che la prima in realtà fu una partita di giro tra Enel che comprò Viesco in Spagna da Endesa, e alla stessa Endesa vendette Elettrogen in Italia. Oltretutto quasi tutti gli impianti coinvolti sono stati oggetto di interventi di repowering, sicché ai costi iniziali si sono uniti i successivi investimenti. [...]



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