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Spaziani: “Il comparto idrico ha bisogno di certezze” Stampa E-mail
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di Maria Mazzei



Il ministro dell’Ambiente Clini ha annunciato che entro dicembre vedranno la luce il “Piano Nazionale per l’adattamento ai cambiamenti climatici, la manutenzione e la sicurezza del territorio” (o Piano per la sicurezza idrogeologica del territorio) e il “Piano Nazionale per la gestione integrata delle risorse idriche in Italia”. I Piani fanno parte della proposta ministeriale al pacchetto sulla crescita elaborata dal Governo. Quale l’urgenza di interventi su questi fronti e dove il nesso ambiente – crescita economica? Nuova Energia lo ha chiesto ad Adolfo Spaziani, direttore generale di FederUtility.


“È senz’altro positiva la decisione di approvare un piano del Governo per la lotta al dissesto idrogeologico; un Piano che abbia un approccio orizzontale, di cui da anni si parla come di una priorità nazionale senza tuttavia che si sia giunti a risultati tangibili. Questi temi sono di stringente attualità per il nostro Paese, dove i cambiamenti climatici stanno avendo ripercussioni imprevedibili. Del resto, siccità e frane hanno una stessa radice causale. Intervenire sulla sicurezza idrogeologica del territorio – all'interno di una politica di green economy – significa ottimizzare l’uso delle risorse e non interferire sui cicli naturali. Gli investimenti in quest’ambito, infatti, sono indispensabili ma anche convenienti perché consentono di intervenire prima del danno, spesso assai più oneroso”.



Se il 2011 è stato l’anno dei referendum sull’acqua, il 2012 è quello della tanto attesa regolazione del servizio. Con le nuove competenze sul settore attribuite all’AEEG, che prospettive ci sono per la gestione delle risorse idriche nel nostro Paese? Si riuscirà a coniugare sostenibilità ambientale e sostenibilità finanziaria?
**L’evoluzione della regolazione nel comparto idrico rappresenta un significativo passo in avanti. Temiamo tuttavia che, non essendo stata fatta dal Legislatore una scelta molto chiara per quanto riguarda l’attribuzione di competenze specifiche, si rischi di finire in un contenzioso tra Stato e Regioni, tra AATO e AEEG che non giova al sistema. Il comparto ha bisogno soprattutto di certezze, in modo da diminuire il costo finanziario, consentire alle imprese di pianificare gli interventi e ai consumatori di avere servizi efficienti. È possibile coniugare virtuosamente sostenibilità ambientale e finanziaria: in fondo, è l’insostenibilità ambientale che porta all’insostenibilità finanziaria. Il primo obiettivo resta la tutela delle risorse idriche e del territorio. [...].



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