28 settembre 2012 - INFO@COMUNI | NUOVA ENERGIA - Uno studio delle Nazioni Unite stima che queste fonti potrebbero coprire l’80 per cento dell'approvvigionamento energetico mondiale entro la metà del secolo purché sostenute da “politiche pubbliche corrette”. Se fosse possibile tagliare questo traguardo le emissioni di gas serra diminuirebbero di circa un terzo.

Il bisogno di un ambiente più pulito è avvertito da vastissimi strati dell’opinione pubblica. Che alle rinnovabili sia affidato un importante ruolo nel conseguimento di questa aspettativa, è opinione condivisa.
L’energia rappresenta infatti una componente significativa dell’emissione di inquinanti ma sviluppo economico e conservazione di elevati standard qualitativi di vita impediscono che se ne possa fare a meno… A parte le battute, il futuro delle fonti pulite potrebbe essere più roseo di quanto non sia il presente che già le vede in sensibile crescita.
Questo è il convincimento espresso nel Rapporto sulle energie rinnovabili e la mitigazione al cambiamento climatico, formulato dagli scienziati dell'IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) che su incarico delle Nazioni Unite da tempo si dedicano allo studio del clima.
In sintesi, le rinnovabili potrebbero coprire e sfiorare l'80 per cento dell'approvvigionamento energetico mondiale entro la metà del secolo. Una bella cifra, a condizione però che siano sostenute da "politiche pubbliche corrette". Certo, la lunga crisi può raffreddare investimenti sostanziosi ma ormai la strada è tracciata e l’onda è davvero lunga ricordando - con gli studiosi dell’IPCC - che provengono da rinnovabili 140 GW dei circa 300 di nuova capacità di generazione di energia elettrica installati nel mondo tra il 2008 e il 2009.
Se fosse possibile tagliare il traguardo dell’80 per cento le emissioni di gas serra diminuirebbero di circa un terzo. Nessuno ha dimestichezza con le sfere di cristallo ma, intanto, le rinnovabili continuano la loro gara con tutto l’impegno per vincerla.