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Ferrari: “Stop alla certezza dell'incertezza” Stampa E-mail
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di Davide Canevari


Esattamente due anni fa, parlando di efficienza con Nuova Energia, Giovanni Battista Ferrari (responsabile per l’Italia della divisione Power Systems e della Business Unit Power Generation di ABB) aveva evidenziato una debolezza strutturale del nostro Paese, ma anche una grande opportunità a nostra disposizione. “Soprattutto in Italia manca un approccio organico e metodico al tema. Siamo però potenzialmente avvantaggiati dalla cultura della complessità, tipicamente nostrana, ideale in questo campo”. Da allora qualcosa sembra essere cambiato. Proviamo ad approfondire in quale direzione.

“È inutile negarlo. Una certa difficoltà di approccio strutturato permane ancora. Qualcosa tuttavia si è mosso – commenta Ferrari – in particolare nel comparto building. A livello globale c’è maggiore attenzione ai temi dell’efficientamento, e questo vale a prescindere dalla dimensione dei consumi. Dal piccolissimo utente ai più grandi, l’interesse è trasversale e copre gli ambiti aziendali, formativi, associativi, così come investe le pubbliche amministrazioni. Noi stessi, come Gruppo ABB, abbiamo lanciato nuove proposte e identificato nuovi livelli di business, dedicando al tema dell’efficienza specifiche iniziative che hanno ottenuto riscontri più che positivi”.



Il suo tono di voce, tuttavia, sembra celare un “ma”…
**Ma, in effetti, se traduciamo tutto ciò in termini di volumi e non ci limitiamo a considerare il numero delle iniziative, siamo ancora ben distanti dall’eccellenza. Quindi, tornando allo spunto iniziale: c’è stato sì un passo in avanti verso un approccio di filiera, ma il meccanismo virtuoso non si è ancora pienamente innescato. Come ha potuto confermare anche un recente incontro organizzato a Genova da Confindustria, rispetto a due anni or sono l’interesse del mondo delle imprese sta crescendo. Analoghe indicazioni sono giunte dal workshop ABB-The European House Ambrosetti dello scorso autunno (vedi Nuova Energia 5|2011). Aver iniziato a camminare, tuttavia, non significa essere giunti in prossimità della meta.


L’aspetto efficienza è solo una delle criticità con le quali si deve confrontare il nostro Sistema Paese. Più in generale, perché in Italia manca da troppo tempo una politica energetica o un piano energetico nazionale?
**Che manchi un piano globale e organico è un dato di fatto. E così, inevitabilmente, il tema energia viene gestito in termini di singoli interventi, spesso non coordinati tra loro. Ciò che più ci penalizza è comunque la mancanza di coerenza e continuità nelle scelte, il fatto che si continui a mettere mano alle regole, spesso con effetti retroattivi. Per le aziende, ma anche per il settore della ricerca, dover operare in tale contesto è drammatico. In pratica si lavora nella certezza dell’incertezza.
Le conseguenze si vedono chiaramente, ad esempio, nel fotovoltaico: si è passati da una situazione nella quale il Paese Italia attirava fin troppi investimenti e investitori, alla situazione opposta, con il rischio che ora diventino (entrambi) troppo limitati. [...]

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