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Italia ed energia a corto di energie Stampa E-mail
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di Edgardo Curcio


I primi dati del 2012 sulla domanda di energia nel nostro Paese sono tutti negativi. Nel primo quadrimestre 2012 la domanda in fonti primarie è arretrata di circa il 2 per cento rispetto allo stesso periodo del 2011, ma nel mese di aprile la discesa è stata ancora maggiore, a denunciare una forte scivolata dei consumi a seguito della crisi economica in atto, con probabili ripercussioni su tutto l’anno in corso.

Guardando più attentamente i dati dei primi quattro mesi notiamo che la regressione più forte l’hanno avuta i prodotti petroliferi, con il 10,5 per cento in meno rispetto al 2011, e tra questi prodotti in caduta libera ci sono i carburanti, a seguito sia degli alti prezzi alla pompa che sfiorano i 2 euro il litro per la benzina, sia per le ristrettezze economiche delle famiglie. E non ultimo, anche per la crisi del trasporto su strada. Si riduce anche il consumo del gas naturale, essenzialmente per la crisi del settore elettrico che ha visto nel 2012, per la prima volta, ridursi la richiesta di elettricità sulla rete di quasi 3 punti percentuali.

Questo dato, collegato all’andamento del settore industriale in crisi, ma anche ai consumi domestici in fase di stallo, indica chiaramente che l’Italia è entrata in una fase recessiva che durerà tutto l’anno, mettendo a dura prova tutto il settore energetico. Luce e gas sono infatti due settori strategici nel quadro delle relazioni industriali e domestiche, perché indicano chiaramente i livelli di consumo e di attività delle imprese e delle famiglie.
Quando questi due livelli si riducono e diventano negativi, è segno che tutta l’economia si sta fermando e il processo di crescita si è azzerato. È quanto sta avvenendo in Italia, dove tutti i segmenti macro economici indicano un progressivo stallo del processo produttivo e una brusca frenata dei consumi domestici e industriali. [...]



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