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INFO@COMUNI - In Europa semaforo verde per l’economia verde Stampa E-mail

27 aprile 2012 - INFO@COMUNI | NUOVA ENERGIA - All’inizio dell’anno, nelle piccole e medie imprese, un posto di lavoro su otto era occupato da addetti nei settori della tutela o nel ripristino della qualità ambientale. Si stima che nel prossimo biennio il tasso di crescita sarà del 35 per cento. Oltre a questi dati, l’indagine Eurobarometro sottolinea che le aziende rispondono ad una forte domanda della clientela di prodotti e servizi verdi.

Un po’ di suspense… prima di affrontare l’argomento. In Europa, le piccole e medie imprese sono il vero motore dell’economia green mentre nelle unità di maggiori dimensioni lo spazio riservato ai green job sembra essere ancora marginale. È quanto emerge dall’ultima indagine di Eurobarometro, dal titolo SMEs, Resource efficiency and green markets (Le PMI, efficienza nell’uso delle risorse e mercati verdi).
Accantonata la suspense (l’inglese è d’obbligo, lo si è capito) e prima di ragionare sui numeri vediamo di capire che cosa intende l’Europa per green job. Lo spiega lo stesso Eurobarometro: “Un’occupazione che ha direttamente a che fare in termini di informazione, tecnologie o materiali, con la tutela o il ripristino della qualità ambientale”. Con un ulteriore requisito di non poco valore: “si tratta di un lavoro che richiede specializzazione, competenza, conoscenza, esperienza e formazione”. Apparentemente, un elenco di skill (tradotto, per non esagerare con l’inglese, significa capacità, attitudini) che dovrebbe fare una grande selezione e rendere rari, se pure appetibili, i posti i lavoro verdi.
E invece… “All’inizio del 2012 - affermano con entusiasmo gli statistici di Eurobarometro - nelle piccole e medie imprese un lavoratore su otto aveva un posto di lavoro verde, corrispondente a quasi il 13 per cento di tutti i posti di lavoro nelle PMI”. Un valore già enorme, quindi, ma destinato ad aumentare. “Si stima inoltre che i posti di lavoro green nelle PMI cresceranno in modo dinamico a un tasso del 35 per cento nel prossimo biennio”. Ottimismo giustificato? Si vedrà, ma il trend è sicuramente positivo.
Ma come si spiega questo dilagante fenomeno? La spinta principale verso l’adozione di politiche green sembra partire dal mercato. Infatti, il 48 per cento delle PMI europee coinvolte in questa indagine dichiara che “il motivo principale per cui vendono prodotti o servizi verdi è determinato dalla domanda dei clienti”. Un ulteriore 30 per cento lo fa per questioni di immagine. Marketing come leva di assoluto rilevo, quindi, mentre il 32 per cento riconosce nei propri valori di fondo aziendali un’anima green.
Per il momento la scelta ambientale sembra pagare solo sul mercato domestico; ma questa probabilmente è una conseguenza delle dimensioni aziendali limitate. “L'87 per cento delle piccole e medie imprese attive nel settore verde (o nell'economia verde) – dichiara Eurobarometro - opera sui mercati nazionali. Poco meno di un quarto delle PMI dichiara di sfruttare le opportunità offerte dal mercato unico. Mentre soltanto il 3 per cento delle PMI dell'UE si avventura a vendere prodotti o servizi verdi in Asia e nella regione del Pacifico meridionale e soltanto il 2 per cento in America Latina”.
In ogni caso, per chi lo vuole c’è da rimboccarsi le maniche, Italia compresa. Dunque, semaforo verde per l’economia verde!


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