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INFO@COMUNI - Idroelettrico, quello piccolo ha un grande futuro Stampa E-mail

30 marzo 2012 - INFO@COMUNI | NUOVA ENERGIA - In Europa i mini-impianti producono elettricità in grado di alimentare 12 milioni di abitazioni, con una potenzialità teorica almeno doppia. Lombardia e Trentino sono le regioni del Nord Italia con la maggiori opportunità di sviluppo. A Darfo, Linea Energia (Gruppo LGH) firma un impianto da 3 milioni e mezzo di kilowattora l’anno, in grado di soddisfare le esigenze domestiche di 17 mila famiglie. L’investimento ammonta a circa 3 milioni di euro.

Sarà piccolo, ma ha un grande futuro. Di che cosa si tratta? “L’attenzione per il mini-idroelettrico si sta risvegliando in tutta Europa e proprio nei Paesi del Sud sono attesi i tassi di sviluppo più sostenuti nei prossimi anni”. L’annuncio formulato recentemente a Bucarest durante l’ultimo incontro della European Small Hydropower Association (ESHA, l’associazione non profit che promuove lo sviluppo del mini idroelettrico), rappresenta qualcosa di più di un auspicio e si basa su dati concreti.
“Già oggi – aggiunge l’ESHA – il piccolo idroelettrico permette di produrre energia elettrica rinnovabile sufficiente per alimentare 12 milioni di abitazioni in Europa, ma comunque meno della metà del potenziale teorico”. Va sottolineato che proprio il Vecchio Continente detiene la leadership tecnologica in questo settore grazie anche alle competenze espresse dal comparto della ricerca. Lo conferma l’attività svolta da RSE (Ricerca sul sistema energetico) con studi e sperimentazioni finalizzati alla realizzazione di impianti di elevate efficienza energetica e compatibilità ambientale. E proprio dalle analisi territoriali di RSE emerge che Lombardia e Trentino sono le regioni del Nord Italia con la maggiori opportunità di sviluppo.
Una tecnologia, quella dell’idroelettrico, sulla quale punta con decisione anche LGH. Per rendersene conto, basta arrivare nei paraggi di Darfo (Brescia) dove è in corso di realizzazione un impianto da 3 milioni e mezzo di kilowattora l’anno, in grado di soddisfare le esigenze domestiche di 17 mila famiglie. La nuova centrale - per un investimento che ammonta a circa 3 milioni di euro - è firmato da Linea Energia del Gruppo LGH ed entrerà in funzione entro la fine dell’anno. A Corna, un metro sotto l’originario canale scavato nel 1906, una talpa meccanica sta facendo spazio alla nuova condotta forzata con una portata di 5 metri cubi al secondo. Questa alimenterà la nuova centrale utilizzando l’acqua che viene reimessa nell’Oglio pochi metri più a valle.
E non è cosa da poco, considerando quanto sia importante un uso razionale delle fonti pulite disponibili, evitando il più possibile gli sprechi. Un intento che Linea Energia persegue con impegno nello sviluppo delle rinnovabili e nelle sue centrali. Tutte ad acqua fluente, senza grandi bacini, e quindi a ridotto impatto ambientale. Insomma, benefici… a cascata.


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