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INFO@COMUNI - Rinnovabili 2011, il grande balzo ma non basta Stampa E-mail

30 marzo 2012 - INFO@COMUNI | NUOVA ENERGIA - Lo scorso anno, rispetto al calo della domanda complessiva di energia in Italia, le rinnovabili hanno registrato notevoli tassi di crescita, soprattutto nei consumi di elettricità. Spiccano il fotovoltaico (più 463 per cento) e le bioenergie (20 per cento). Ma questa fase di sviluppo deve continuare, con un’adeguata politica di investimenti.

Com’è andata la domanda di energia nel 2011? Trovare una risposta a questa (duplice…) domanda può essere interessante per due motivi. Il primo: un aumento o una decrescita stanno ad indicare che l’economia naviga in più o meno buone acque. Infatti, se la congiuntura è difficile, le aziende producono meno e quindi riducono i consumi. Lo stesso fanno i cittadini, magari stando più attenti all’illuminazione, al termostato e alla pompa del distributore. Il secondo: si scopre come le varie fonti variano, con il variare dei loro impieghi, il mix nazionale dei consumi.
Ebbene, addentrandosi nei dati dell’Osservatorio Energia dell’AIEE (Associazione italiana economisti dell’energia) si scopre che, dopo il timido aumento dei consumi energetici nel corso del 2010, lo scorso anno la domanda italiana segna un ribasso, con una variazione negativa dell’1,3 per cento. Ma non mancano altre curiosità. Spicca, ad esempio, l’arretramento del gas, che è tornato a perdere terreno a causa delle mediamente favorevoli condizioni climatiche. Anche il petrolio, nonostante il recupero della domanda del settore trasporti, ha registrato una riduzione del 2,5 per cento. Gli impieghi di combustibili solidi, invece, grazie al buon momento della siderurgia e ai maggiori impieghi nel settore termoelettrico, sono aumentati nella misura del 9,6 per cento.
Da tutto questo quadro emerge un vero vincitore, anzi più d’uno nonostante appartengano alla stessa squadra. Ovvero, le fonti rinnovabili che hanno registrato una variazione positiva dell’8,1 per cento nonostante una sensibile riduzione dell’apporto idroelettrico, condizionato da scarse precipitazioni.
Complessivamente, sole, vento e biomasse hanno beneficiato di un balzo che ha sfiorato il 28 per cento mostrando, quindi, un’eccezionale capacità di diffusione. Al punto che la quota del 13 per cento sul totale dei consumi energetici rappresenta una tappa significativa verso i traguardi europei. Questi dati trovano conferma se dai consumi energetici in generale si passa alla produzione di energia elettrica.
I chilowattora generati dal fotovoltaico sono aumentati in un solo anno di quasi cinque volte mentre le bioenergie hanno impresso un’accelerazione significativa (più 20 per cento). Confortante la corsa dell’eolico che pur rallentando è cresciuto “solo” dell’11 per cento. In calo, come già detto, l’idroelettrico più che altro per questioni climatiche.
Ora si tratta di vedere se il trend delle rinnovabili continuerà il suo sprint nel 2012. I margini di crescita sono oggettivamente praticabili soprattutto in presenza di adeguate politiche di investimenti. Lo chiede l’Europa in nome di una strategia energetico-ambientale che da prospettiva si è trasformata in realtà.

LA GENERAZIONE DA FONTI RINNOVABILI IN ITALIA

produzione lorda in GWh
*

FONTE

*2010*

*2011**

**VARIAZIONE %

Idroelettrico

****51.117****

****46.350****

-9,3

Eolico

9.126

10.140

11,1

Solare

1.906

10.730

463,0

Geotermico

5.376

5.650

5,1

Bioenergie

9.440

11.320

19,9

Totale

76.965

84.190

9,4

*
*valore stimato al 6 marzo 2012 (Fonte GSE)
 

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