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IL GIORNALIERO - Dal decalogo della nuova PAC scompare il termine agroenergie Stampa E-mail

18 ottobre 2011 - Ma che fine hanno fatto le agroenergie in chiave europea? Non dovevano essere uno dei pilastri del futuro del Vecchio Continente? Diversificazione delle fonti, crescita sostenibile, riduzione della dipendenza dal petrolio, creazione di nuova occupazione in situ, largo alle rinnovabili... e via di questo passo. Per ora, in realtà, hanno fatto la figura del classico assente ingiustificato.
Lo scorso 12 ottobre a Milano è stato presentato ufficialmente il progetto di riforma della Politica agricola comunitaria. Con grande enfasi da parte del Commissario europeo all’agricoltura e allo sviluppo rurale Dacian Ciolos (Questo progetto mira a rafforzare la competitività, la sostenibilità, il consolidamento dell’agricoltura) e un coro di fischi da parte delle organizzazioni agricole italiane. Ma la questione è un’altra...
La stessa commissione ha riassunto in 10 punti i connotati della nuova PAC. Ebbene? Nessun riferimento – anche velato – alla questione delle agroenergie, alle biomasse ad uso energetico, ai biofuel. Niente di niente. Ampi stralci dedicati alla sostenibilità, alle pratiche ecologiche, all’innovazione, alla salvaguardia degli ecosistemi, alla lotta ai cambiamenti climatici, all’uso efficiente delle risorse, al rispetto dei vincoli naturali. Un po’ di tutto, insomma. Ma all’energia (e sinonimi vari) nessun accenno.

P.S. Confessiamo di non aver letto le 600 pagine del testo integrale (alla faccia della semplificazione tanto cara alla UE) e di esserci limitati alla versione short ad uso e consumo dei giornalisti. Un documento - comunque - di 894 parole (nella versione inglese) nessuna delle quali... about energy.

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