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IL GIORNALIERO - Cina: aspettando l’inverno, all’appello mancano 14 GW (1) Stampa E-mail

5 ottobre 2011 - Power supply squeeze: sembra quasi lo slogan di un nuovo sfavillante dentifricio made in Usa. In realtà è un chiaro messaggio che ha già tolto il sorriso ai responsabili del mercato energetico cinese. Detto in modo più esplicito, si tratta dell’ammissione di un pesante deficit nella produzione di energia elettrica, che dovrebbe colpire la più popolosa Nazione del Pianeta già nelle prossime settimane. La National Energy Administration (NEA) non ha usato giri di parole o toni concilianti: “Non c’è alcuno spazio per l’ottimismo. Il prossimo inverno ci sarà una significativa penuria di energia nella Cina centrale e meridionale".
D’altra parte, nei primi 8 mesi del 2011 la domanda di energia elettrica è cresciuta nel Paese asiatico del 12 per cento, rispetto allo stesso periodo del 2010. Mentre la capacità di generazione non è stata in grado di tenere il passo. Così, a conti fatti, la stessa NEA ha stimato che in cinque province dell’immenso impero cinese - Guangdong, Guizhou, Guangxi, Yunnan e Hainan - la domanda potrebbe superare l’effettiva capacità di generazione di 14 GW; ovvero circa l’8 per cento del parco centrali oggi operativo nell’area interessata.
Ma come si è giunti a una simile situazione. Certamente una delle cause principali va ricercata nella riduzione della capacità di generazione da parte delle principale centrali idroelettriche del Paese (meno 40 per cento) causata dalla persistente siccità degli ultimi mesi. La criticità delle risorse idriche disponibili ha interessato anche il più grande impianto idroelettrico del mondo (Three Gorges) che ha registrato un calo della produzione del 16,9 per cento. Ma ridurre il problema a una semplice contingenza climatica negativa sarebbe un vero errore...

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