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INFO@COMUNI - Così gli italiani fanno i conti con l’energia Stampa E-mail

30 settembre 2011 - INFO@COMUNI | NUOVA ENERGIA - Un sondaggio rivela che i nostri connazionali mostrano scarso interesse e preoccupazione per i grandi temi energetici come l’approvvigionamento (solo per il 2 per cento è una priorità politica) e i costi. Sugli esiti della Direttiva 20-20-20, però, mostrano rispetto agli europei più fiducia. Insomma, c’è molto ottimismo ma forse leggono solo le bollette!

Gli italiani non sembrano avere molto a cuore le questioni energetiche. O meglio, queste tornano alla mente quando viene recapitata la bolletta dell’elettricità o del gas. Per il resto, la materia non suscita eccessivo interesse. Lo conferma una recente indagine di Eurobarometro che ha sondato il parere di 27 mila europei e di circa un migliaio di connazionali.
Va sottolineato che europei e italiani sono concordi nel porre al vertice delle loro aspettative il miglioramento della situazione economica (disoccupazione e inflazione soprattutto). Le differenze si fanno più marcate sul tema immigrazione (“sentito” più del doppio in Italia) e sul mondo dell’energia. Ad esempio, la questione delle forniture energetiche è ritenuta una priorità di intervento politico dal 5 per cento degli europei e solo dal 2 per cento degli italiani. Alquanto in ombra anche i cambiamenti climatici che si aggiudicano uno zero assoluto!
L’indagine, inoltre, riserva altre sorprese. Infatti, 13 europei su 100 considerano i costi dell’energia una delle due principali criticità nella loro vita quotidiana, mentre in Italia si precipita al 5 per cento. Ai cambiamenti climatici restano solo le briciole con due italiani su cento veramente allarmati dall’effetto serra (sempre considerando la quotidianità), ma ci possiamo consolare… essendo sulla stessa lunghezza d’onda degli europei.
Ecco, un’altra sorpresa relativa ai pareri sui tre punti fissati dalla Direttiva comunitaria che vincola entro il 2020 gli Stati aderenti ai seguenti obiettivi: soddisfare per il 20 per cento il fabbisogno di energia utilizzando fonti rinnovabili, ridurre i consumi del 20 per cento aumentando l’efficienza energetica, ridurre, sempre con la stessa percentuale, le emissioni di gas serra.
Ebbene, il 57 per cento degli europei ritiene il primo obiettivo una scelta giusta e il 18 per cento troppo ambizioso; mentre gli italiani mostrano un forte ottimismo alzando il primo valore al 70 per cento e abbassando il secondo al 12. Sull’efficienza energetica gli interpellati di “casa nostra” sono più convinti degli europei con un 70 per cento che distanzia di dieci punti gli altri partner comunitari. Infine, sui gas serra, altra vittoria tricolore che può sbandierare un 13 per cento di fiducia sulla possibilità di tagliare il traguardo rispetto ad un più pessimistico 18 comunitario. Per farla breve, gli italiani hanno molta fiducia sul futuro dell’energia ma se ne disinteressano “in generale”. Fanno i conti… con la bolletta.


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