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IL GIORNALIERO - Le dighe Enel si trasformano in un trampolino per i mondiali di tuffi Stampa E-mail

12 agosto 2011 - Il campionato mondiale di tuffi dalle grandi altezze, giunto orami alla sua ventiquattresima edizione, ha fatto tappa in questi giorni in Italia, scegliendo due trampolini (e due bacini) a dir proco esclusivi. Le dighe Enel di Campo Moro a Lanzada (Sondrio) - dove si è gareggiato lo scorso mercoledì - e di Rochemolles a Bardonecchia (Torino) che vedrà gli atleti in gara confrontarsi oggi.
Tre, in particolare, i numeri che possono dare un’idea dell’eccezionalità di questo sport: 24, 6 e 100. Il primo si riferisce all’altezza del trampolino, posto - appunto - a 24 metri dal pelo dell’acqua; qualcosa di analogo a un palazzo di otto piani. Dal metro si passa al termometro. I tredici atleti (in rappresentanza di nove nazioni) che hanno sfidato il bacino lombardo hanno infatti dovuto confrontarsi con una temperatura dell’acqua attorno ai 6 gradi. L’ingresso nel gelido elemento è avvenuto a una velocità superiore ai 100 chilometri all’ora (ed ecco il terno numero da brividi).
Grande il riscontro da parte del pubblico. Oltre 8.000 appassionati hanno raggiunto la diga di Campo Moro e hanno applaudito al podio finale. Vittoria per il ceco Michail Navratil, con punteggio pari a 235,05, seguito dall’ucraino Vyaceslav Polyeshchuk (234.15) e dall’australiano Steve Black (224,15). Dopo la prova di oggi a Bardonecchia sarà eletto il miglior tuffatore delle due tappe italiane al quale andrà la speciale coppa delle dighe Enel.

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