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IL GIORNALIERO - Re Rebaudengo (APER): Entro il 2020 150 TWh da rinnovabili? Si può fare… Stampa E-mail

3 agosto 2011 - “Il referendum di giugno 2011 ha sancito il definitivo no alla riapertura dell’opzione nucleare nel nostro Paese. Ci auguriamo quindi che non vengano più addotte ulteriori scuse rispetto alla necessità di definire, una volta per tutte, chiare politiche energetiche per il prossimo decennio, in maniera da incrementare sensibilmente e progressivamente la percentuale di ricorso all’energia da fonte rinnovabile nel mix di generazione nazionale”.
Con questo incipit Agostino Re Rebaudengo, presidente APER (Associazione Produttori Energia da fonti Rinnovabili) apre la lettera aperta che introduce al Rapporto Rinnovabili 2010-2011. Situazione e prospettive delle fonti rinnovabili in Italia. Una linea di pensiero che non può prescindere, appunto, dall’esito referendario e che nella sostanza ridefinisce lo scenario energetico nazionale.
“La precedente ipotesi di ripartizione del mix energetico elettrico - aggiunge Re Rebaudengo - prevedeva, per l’anno 2020, in coerenza con il raggiungimento degli obiettivi europei del pacchetto Clima Energia, meglio conosciuto come 20-20-20, un consumo elettrico lordo totale di 375 TWh (tenendo conto degli scenari di efficienza energetica coerenti con la direttiva 2009/28/CE), così ripartito: fonti fossili 187 TWh (50 per cento), fonti rinnovabili 98 TWh (26 per cento) e fonte nucleare 90 TWh (24 per cento)”.
Un quadro, ora, profondamente cambiato con la quota del nucleare che sarà ripartita in altre fonti. “Auspichiamo che 52 TWh vengano prodotti dalle rinnovabili, che così contribuirebbero al mix elettrico annuo per 150 TWh (pari al 40 per cento) e i restanti 38 TWh provengano dalle fonti fossili (possibilmente termoelettrico ambientalizzato) che contribuirebbero così per 225 TWh (pari al 60 per cento). Nel 2010, il fabbisogno lordo di energia elettrica (pari a 326 TWh) è stato soddisfatto attraverso la produzione di energia da fonte rinnovabile per soli 75 TWh circa, dei quali oltre 40 TWh provenienti dal cosiddetto idroelettrico storico non più facilmente espandibile”.
Un impegno sicuramente arduo ma in grado di fornire indubbi vantaggi per tutto il Paese. “Riuscire nel 2020 a produrre 150 TWh di energia elettrica da fonte rinnovabile rappresenta una sfida molto ambiziosa per il nostro Paese e un’incredibile opportunità di sviluppo, occupazione, ricerca e indipendenza energetica”.

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