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IL GIORNALIERO - Una location ideale per l’innovazione e la green energy? Ecco l’Alto Adige Stampa E-mail

22 luglio 2011 - Non bisogna lasciarsi ingannare dalle apparenze. Se qualcuno pensa che l’Alto Adige sia solamente quello turistico, si sbaglia. C’è dell’altro, senza nulla togliere a paesaggi e vacanze. Lo si è appreso recentemente a Milano in un incontro organizzato da BLS - Business Location Südtirol Alto Adige, dal titolo Innovazione, green energy ed incentivi: fare nuova impresa in Alto Adige.

Nel corso della tavola rotonda nel neoclassico Palazzo Bovara quanto enunciato nel titolo ha preso forma e soprattutto concretezza negli interventi dei patrocinatori dell’iniziativa.
In poche parole, il territorio della Provincia Autonoma di Bolzano si propone come location ideale per le aziende attive nel comparto “verde”.

Le motivazioni sono state esposte da Manuela Defant (nella foto), vicedirettrice BLS, che ha evidenziato alcune leve attrattive quali le modalità con le quali viene “accompagnato” l’imprenditore “fornendogli risposte chiare, sincere e trasparenti su tutte le problematiche, una sorta di sportello unico, evitando lungaggini burocratiche nel segno di un’efficienza e serietà che da sempre ci viene riconosciuta”.
Altrettanto chiaro l’identikit dell’imprenditore che non può prescindere dalla sua “qualità” anche per intuibili ragioni riconducibili alle caratteristiche orografiche del territorio che con solo il 6 per cento destinato alle aree edificabili esclude insediamenti di grossa taglia.
Sono emersi altri punti forti, quali la felice posizione strategica dell’Alto Adige che ne fa un ponte tra il nord e il sud Europa e una consolidata tradizione nel settore delle rinnovabili e dell’efficienza energetica, senza dimenticare che la Provincia sta realizzando il progetto del nuovo Parco tecnologico di Bolzano su di una superficie di 12 ettari che amplierà le opportunità di insediamento delle imprese green energy oriented.
A ciò si aggiunge un aspetto sicuramente non trascurabile… citato nel titolo della tavola rotonda. La parte incentivante per le aziende consiste anche in un’IRAP che tocca il valore più basso in Italia con un 2,98 per cento rispetto al 3,90 nazionale e la possibilità di scendere ancora di un punto annunciata dal direttore della Ripartizione innovazione della Provincia Maurizio Bergamini (nella foto) che ha aggiunto: “Vogliamo attirare cervelli ma in un’ottica che preveda la possibilità di creare posti di lavoro intorno ad un’idea vincente. Chiediamo di fermarsi almeno cinque anni, niente mordi e fuggi”.
“Essendo una piccola realtà - aggiunge Bergamini - c’è un rapporto quotidiano e diretto con i nostri interlocutori basato sulla fiducia. Sulla voce incentivi abbiamo una certa autonomia e senza esagerare nella quantità - applichiamo il tetto massimo degli aiuti di Stato previsto in sede comunitaria - forniamo certezze, a partire dai tempi relativi all’iter che dalla domanda al sì varia dai quattro ai sei mesi”. Manuela Defant conclude con un “Vi facciamo lavorare bene!”. Una promessa oltre che una realtà.

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