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IL GIORNALIERO - Proposta CE per tagliare drasticamente le emissioni del settore navale (1) Stampa E-mail

9 agosto 2011 - Sono quasi 500 i grandi porti europei, quelli che, nel corso di un anno, sono in grado di movimentare almeno un milione di tonnellate di merci o di accogliere più di 200 mila passeggeri in arrivo o in partenza. Una miriade di altri siti punteggia i quasi 90 mila chilometri di coste che disegnano il profilo del Vecchio Continente. Nel complesso i traffici via mare con origine o destinazione UE assommano ad oltre 3,3 miliardi di tonnellate/anno.
Basterebbero questi dati per chiarire quanto sia strategico - in un’ottica di riduzione delle emissioni - intervenire anche sul fronte dei trasporti via mare. Negli anni scorsi, al riguardo, l’Europa è sembrata piuttosto timida. Ora, però, sembra decisa a cambiare marcia.
Vanno in questa direzione alcune proposte della CE per ridurre sensibilmente il tenore di zolfo dei combustibili per uso marittimo. L’obiettivo è quello di abbattere gli attuali livelli di SOx fino al 90 per cento e quelli di particolato fino all’80 per cento. Un taglio netto, con un suo costo economico non certo marginale, stimato da Bruxelles entro una forbice che va da 2,6 a 11 miliardi di euro. D’altra parte i benefici in termini di salute - essenzialmente misurabili in una riduzione delle malattie di tipo respiratorio e cardiovascolare - spalmati sull’intera popolazione europea sarebbero sensibilmente superiori: da 15 a 34 miliardi di euro.

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Ha espresso grande soddisfazione, al riguardo, Janez Potočnik, commissario responsabile per l’ambiente: “Le fonti di inquinamento terrestri sono al centro delle attenzioni dei regolatori ormai da un certo tempo ed è venuto il momento di prendere in considerazione anche il settore marittimo, tanto più che gli impatti sulla qualità dell’aria si fanno sentire molto oltre le aree costiere”. Ma cosa prevede nel dettaglio la legislazione proposta?

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