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INFO@COMUNI - Rifiuti solidi urbani, l’Europa ne produce 500 chili “a testa” Stampa E-mail

29 luglio 2011 - INFO@COMUNI | NUOVA ENERGIA - Ogni cento chilogrammi, 38 finiscono in discarica e 20 sono avviati alla termovalorizzazione mentre la quota recuperata supera di poco il 40 per cento. Nella raccolta differenziata, l’Italia è lontana dalla media UE ma eccelle in Lombardia e nei territori serviti da LGH che ottiene risultati di assoluto rilievo con punte del 70 per cento, superiori alle migliori performance nella Comunità.

Si va dalla Danimarca con 831 chili a testa nel 2010 alla Repubblica Ceca con 316 chili. La media Ue è attorno ai 500 chilogrammi e l’Italia è in linea con questi valori e con i dati di Francia, Inghilterra, Spagna, Germania. Ecco i quantitativi relativi alla produzione procapite di rifiuti solidi urbani.
Questi, conosciuti in “sintesi” con la sigla RSU, rappresentano oggi nella Comunità solo un decimo del volume totale di rifiuti prodotti.
Lo si apprende da una recente statistica - Generation and treatment of municipal waste - pubblicata da Eurostat che fornisce una serie di dati interessanti. A partire dalle tecniche per lo smaltimento all’interno della Comunità europea, premettendo che attualmente ogni 100 chilogrammi di rifiuti solidi urbani prodotti, 38 ancora finiscono in discarica e 20 sono avviati alla termovalorizzazione, mentre la quota del recupero è appena al di sopra del 40 per cento (nel dettaglio, 23,6 chili avviati al riciclaggio e 17,8 al compostaggio).
Cifre confortanti, ricordando che, ancora nel 1995, la discarica assorbiva il 68 per cento dei rifiuti! Sempre in quell’anno, erano circa 22 milioni le tonnellate riciclate (46 chilogrammi a testa) passate nel 2010 a oltre 59 milioni di tonnellate (118 chilogrammi). Anche il riscorso all’inceneritore (in Italia il 15 % sul totale) è fortemente cresciuto (da meno di 20 a quasi 51 milioni di tonnellate) ma è il compostaggio ad essere avanzato di più.
Torniamo al riciclaggio che vede al top Germania (48 per cento), Svezia e Belgio (36). E l’Italia? Se ne sta abbastanza lontana da queste cifre, ma…
Ma la sua situazione appare a macchia di leopardo con Comuni ancora refrattari alla raccolta differenziata e altri (ben 1 su 6) che superano la soglia di eccellenza del 60 per cento. Un picco al quale contribuisce la Lombardia, in particolare proprio grazie ai territori coperti da LGH, con performance addirittura superiori rispetto ai migliori Paesi dell’Unione europea. E proprio in alcune aree servite dalla multiutility i risultati superano il 70 per cento di raccolta differenziata, collocando il Gruppo al vertice delle realtà lombarde.
Nei 42 dei Comuni interessati dal servizio di igiene urbana (pari a circa 200 mila abitanti) i sistemi di raccolta porta a porta consentono, costantemente, livelli di assoluta eccellenza mentre nella rimanente porzione di territorio, la media si colloca sul 50 per cento, e quindi comunque in “sintonia” con il meglio della graduatoria europea.


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