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IL GIORNALIERO - Cina e UK in joint venture per sfruttare il vero carbone bianco (2) Stampa E-mail

15 luglio 2011 - L’Inghilterra -che divenne grande anche grazie al carbone - e la Cina - che grande lo è ma vuole crescere ulteriormente senza rinunciare al carbone - hanno stretto un patto. Assieme svilupperanno un progetto di Underground Coal Gasification in Mongolia. L’obiettivo è quello di ripulire 6 milioni di tonnellate all’anno di nero carbone (vedi il Giornaliero di ieri). In questa scelta non sarebbe in gioco solo una questione di minori emissioni in atmosfera.
È stato infatti calcolato che le riserve di carbone oggi non economicamente sfruttabili - ma che lo sarebbero in uno stato avanzato della tecnologia UGC - presenti nella sola Mongolia interna, ammontano a 260 miliardi di tonnellate. Il doppio del quantitativo di carbone che il WEC di Londra assegna nelle sue ultime statistiche all’intera Cina!
Sarebbe quasi la scoperta della pietra filosofale. Quasi perché ancora resta da capire se i progetti su larga scala potranno funzionare così come hanno lavorato gli impianti pilota finora testati. E, in particolare, se si potrà evitare una qualsiasi forma di contaminazione delle falde acquifere. La questione groundwater sembra essere particolarmente delicata, visto che la combustione e la gassificazione del carbone sotto terra producono benzene e altri composti altamente dannosi per la salute umana. Altri dubbi da chiarire riguardano il come si potrà effettivamente controllare il processo di gassificazione (le relative pressioni) in una situazione critica come può esserlo la profondità terrestre.
Insomma, la questione è aperta e rimane il dubbio che, in ogni caso, i metri di valutazione ambientale potrebbero essere più cinesi che britannici...

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