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INFO@COMUNI - Riciclo, coi metalli si può fare molto di più Stampa E-mail

24 giugno 2011 - INFO@COMUNI | NUOVA ENERGIA - La Commissione europea evidenzia che solo 18 metalli sono attualmente riciclati in misura superiore al 50 per cento, ma per la maggioranza degli altri il tasso non raggiunge nemmeno l’1 per cento. Allarme delle Nazioni Unite: “Se permane questa situazione, il consumo di risorse triplicherà da oggi al 2050, con un impiego annuo di 140 miliardi di tonnellate di minerali, metalli, combustibili fossili e biomassa”.

Ma si ricicla abbastanza? La raccolta differenziata - in particolare nel nostro territorio di riferimento - ha già raggiunto livelli di eccellenza, con punte in singoli Comuni virtuosi del 70 per cento.
Eppure la Commissione europea afferma che - in tutta Europa - sono “enormi” i margini di miglioramento per quanto riguarda i numerosi materiali riciclabili che vanno oltre il tradizionale elenco: plastica, carta, vetro, alluminio... C’è dell’altro e molto, che tra l’indifferenza se ne va nell’indifferenziato, ed è un vero peccato!
Infatti, la Commissione sottolinea che “solo 18 metalli sono attualmente riciclati in misura superiore al 50 per cento, ma per la maggioranza dei metalli questo tasso non raggiunge nemmeno l’1 per cento”. “Nonostante l’industria lamenti la scarsezza e i prezzi elevati di certi metalli di cruciale importanza per le tecnologie di punta - commentano gli esperti di Bruxelles - poi si limita a buttare via al termine del ciclo di vita del prodotto la maggior parte di queste materie prime”.
Scendendo nel dettaglio, ancora un dato: “Il tasso di riciclaggio di metalli come il ferro e l’acciaio, il rame, l’alluminio, il piombo e lo stagno varia dal 25 al 75 per cento a livello mondiale, ma con percentuali più basse in alcune economie emergenti”. E questo con pesanti ricadute anche in termini di bilancio energetico.
A questo punto risulta fin troppo evidente che va incrementata la capacità di riciclaggio grazie al potenziamento dei sistemi di raccolta e delle infrastrutture, allargando questa strategia ai Paesi in via di sviluppo. Il che garantirebbe il risparmio di enormi quantità di emissioni nell’atmosfera e la possibilità di creare un consistente numero di occupati nel settore. “Ricordiamoci che riciclare i metalli - aggiunge la Commissione - è da due a dieci volte più efficiente dal punto di vista energetico che fonderli dopo l’estrazione dalle miniere”.
Ma il riciclaggio non costituisce l’unica alternativa alla saturazione delle discariche. Ne esiste un’altra che si può definire culturale e consiste in un uso più razionale e consapevole delle risorse. In proposito, ne parla una recente relazione della Commissione per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, che lancia un messaggio che può essere letto come un allarme. È necessario procedere al più presto a una dissociazione radicale del tasso di crescita dal tasso di uso di risorse, se vogliamo evitare un crollo delle risorse mondiali entro il 2050.
“Se permane questa situazione - evidenzia la relazione delle Nazioni Unite - il consumo di risorse triplicherà da oggi al 2050, con un consumo annuo pari a 140 miliardi di tonnellate di minerali, metalli, combustibili fossili e biomassa. È chiaro che questo va evitato e che la soluzione è quella di dissociare la crescita economica dal consumo di risorse naturali, aumentando l’efficienza dell’uso delle medesime”.
Quindi, è il momento di darsi da fare!


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