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IL GIORNALIERO - Cresce lo stock di foreste in Europa. E l’Italia non fa eccezione (2) Stampa E-mail

22 giugno 2011 - In occasione dell’International Year of Forests 2011 l’Europa si è appuntata sul petto una bella medaglia (di legno): la gestione delle foreste all’interno dell’Unione europea può davvero essere definita sostenibile; e la situazione è in costante miglioramento (vedi il Giornaliero di ieri). Certamente positivo è il dato che riguarda la percentuale di forest and wooded land attualmente gestita per l’approvvigionamento di legno e biomassa sul complesso delle aree boschive censite.
A livello europeo si raggiunge un buon 75 per cento, con valori da record in Belgio, Danimarca, Germania, Lussemburgo, tutte nazioni con valori al di sopra del 95 per cento. L’Italia conferma il valore medio europeo.
Ma l’elemento di maggior rilievo è quello che riguarda il confronto tra increment e felling, ovvero tra il rapporto tra l’aumento nel corso di un anno dello stock di legno vivo presente in un territorio e il volume di alberi abbattuti. Ebbene, su scala europea nel 2010 a fronte di 484 milioni di metri cubi di legno tagliato si è registrato un incremento dello stock di legno vivo pari a 768 milioni di metri cubi. In tutti gli Stati membri il saldo tra le due voci è risultato positivo (anche se Olanda e Austria sono andate al pareggio). In Italia la voce abbattimenti è stata stimata pari a 13 milioni di metri cubi; quella increasing a 33 milioni.
In particolare, in Italia a fronte di uno stock complessivo della risorsa forestale pari a 1.285 milioni di metri cubi sono stati - come detto - prelevati nel 2010 solo 13 milioni di metri cubi; circa l’1 per cento. A livello europeo la media è del 2,2 per cento. L’Italia quindi ha - attualmente - una gestione della risorsa legno non solo sostenibile, ma anche con evidenti margini di crescita.

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