COOKIE
 
PAUSA-ENERGIA
 
IL GIORNALIERO - Un semplice passo per risparmiare 12 miliardi di euro in bolletta Stampa E-mail

17 giugno 2011 - Il 16 giugno segna una pietra miliare senza precedenti nel percorso dell'Unione Europea verso un sempre più consistente risparmio energetico. Ieri, infatti, sono entrati ufficialmente in vigore nuovi standard che, entro il 2020, consentiranno di risparmiare annualmente l'equivalente dei consumi elettrici di 32 milioni di famiglie europee.
Tali misure riguardano apparecchiature che, pur essendo largamente diffuse, non notiamo quasi mai e che troviamo, ad esempio, negli elettrodomestici, negli ascensori e nei sistemi di ventilazione degli uffici e che sono il cuore pulsante di macchinari, pompe, ventilatori, nastri trasportatori e molti altri sistemi utilizzati nell’industria. Stiamo parlando dei motori elettrici che si trovano davvero ovunque.
I motori elettrici da soli sono i primi consumatori di energia elettrica. In base alle ultime analisi dell'Agenzia Internazionale dell’Energia, consumano circa il 45 per cento dell'energia elettrica prodotta a livello globale, più del doppio rispetto alla seconda principale fonte di consumo che è rappresentata dai sistemi per l'illuminazione.
Ciò significa che all’incirca ogni secondo una centrale elettrica su due produce elettricità con l'unico scopo di far funzionare i motori. In altre parole, se prendessimo tutta l'elettricità prodotta in ogni parte del Pianeta dal primo giorno dell’anno al 16 giugno, otterremmo una quantità di energia appena sufficiente ad alimentare i motori elettrici di tutto il mondo per 12 mesi.
Secondo le previsioni, i nuovi standard di efficienza dei motori stabiliti dall'Unione Europea consentiranno di consumare 135 TWh di elettricità in meno su base annua entro la fine del decennio, ovvero l'equivalente dell'energia prodotta in un anno da 22 reattori nucleari. Dal punto di vista economico, considerando i prezzi attuali dell'elettricità, ciò rappresenta per l’industria europea un risparmio di almeno 12 miliardi di euro l’anno.
Mentre la Germania si appresta a chiudere tutte le sue centrali nucleari nei prossimi dieci anni, misure come queste, volte a un impiego più efficiente dell'energia, giocheranno un ruolo fondamentale per consentire alla più forte economia europea di continuare a crescere senza incorrere in una crisi delle risorse energetiche.
Ma la strada verso il traguardo è ancora lunga. Lo studio dell'IEA, la prima analisi globale sul consumo energetico dei motori elettrici, dimostra che ridurre dal 20 al 30 per cento il consumo energetico totale prodotto dai motori (che rappresenta fra il 9 e il 14 per cento del consumo elettrico globale complessivo) è non solo fattibile, ma anche necessario ed efficace in termini di costi.

Joe Hogan, CEO ABB

Questo risultato rappresenta solo la metà della riduzione dei consumi che si potrebbe attuare applicando le moderne tecnologie a tutti gli stadi di generazione, distribuzione e uso dell'energia elettrica. L'evoluzione delle tecnologie diventerà presto tale da permettere di creare reti elettriche a basse emissioni di CO2, in grado di assicurare risparmi decisamente superiori rispetto a quelli realizzabili dai singoli individui. Lo sviluppo di queste reti intelligenti, tuttavia, richiederà tempo e la necessità di risparmiare è già impellente.
La principale sfida per la piena realizzazione del potenziale inespresso delle tecnologie attuali è rappresentata dalla mancanza di consapevolezza riguardo ai vantaggi delle opzioni disponibili.
Il dato emerge chiaramente dall'indagine globale condotta quest'anno presso un campione di responsabili di produzione dall'Economist Intelligence Unit per conto di ABB. Secondo i risultati, negli ultimi tre anni il 60 per cento dei produttori non ha investito nel miglioramento dell'efficienza energetica del loro capitale, dei loro impianti produttivi e delle loro apparecchiature. Con riferimento alle proprie aziende, i soggetti dell’indagine hanno individuato tre ostacoli principali all'incremento degli investimenti nell'efficienza energetica: la mancanza di casi economici ben definiti che richiedessero investimenti di questo tipo, la mancanza di fondi e la mancanza di informazioni sulle opzioni a basso consumo energetico.
Questo è sorprendente se si considera che i motori rappresentano i due terzi dell’energia elettrica impiegata nell’industria e che il costo energetico annuo richiesto per alimentare un motore può essere fino a sette volte superiore rispetto al suo prezzo d'acquisto. La relazione dell'IEA è destinata ad offrire un prezioso contributo alla diffusione di una maggiore consapevolezza almeno per quanto riguarda i motori elettrici e colmerà un importante vuoto nel dibattito in materia di energia e clima, introducendo dati concreti su un argomento che le valutazioni e le analisi indipendenti tendono ad ignorare. Senza contare che le conclusioni pongono in evidenza il ruolo centrale della classe politica nella realizzazione dei potenziali risparmi.
L'importanza dei motori si riflette persino nel linguaggio comune: quando si dice che un Paese o un settore è un motore di crescita, non si fa altro che sottolineare l'importanza cruciale di questo elemento. La relazione dell'IEA ci riporta alle origini della metafora, dimostrando il ruolo insostituibile dei motori nel nostro panorama economico, confermato anche dalla nuova direttiva europea che indica come la loro azione si dimostrerà fondamentale per affrontare la sfida energetica raccolta da Paesi come la Germania e aumentare la concorrenza all'interno del settore.

Joe Hogan, CEO di ABB***

Leggi le altre news

 
© 2005 – 2024 www.nuova-energia.com