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Le rinnovabili termiche chiedono il giusto spazio Stampa E-mail
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di Andrea Molocchi | responsabile studi Amici della Terra


Solare termico e termodinamico; usi diretti di fluidi geotermici; pompe di calore aerotermiche, idrotermiche e geotermiche; caldaie a biomasse solide, liquide e gassose; cogenerazione a biomasse; reti di teleriscaldamento: sono queste le principali tecnologie che contribuiscono al nuovo macro-settore delle rinnovabili termiche (le tecnologie per il riscaldamento e il raffrescamento alimentate con fonti rinnovabili) istituito dalla Direttiva 2009/28/CE recepita in Italia col recente Dlgs n. 28/2011.
Un settore poco noto all’opinione pubblica ma che, secondo i Piani del Governo, dovrà contribuire per almeno il 44 per cento all’obiettivo nazionale di energia da rinnovabili al 2020. Un apporto, cioè, di gran lunga maggiore - alla medesima data - dell’eolico e del fotovoltaico messi insieme (12 per cento), tecnologie su cui si è concentrata finora l’attenzione.

Dopo la prima e fruttuosa Conferenza nazionale sulle rinnovabili termiche del 14 aprile 2010, organizzata dagli Amici della Terra, la Conferenza di quest’anno, tenutasi a Roma il 19 e 20 aprile, ha riproposto all’attenzione del pubblico il tema delle rinnovabili termiche in un momento cruciale del dibattito politico: quello di impostazione dei decreti attuativi che dovranno definire il nuovo quadro incentivante per le varie tipologie di rinnovabili e per gli interventi di incremento dell’efficienza energetica.
In sostanza, la seconda Conferenza nazionale ha voluto portare alla ribalta le opportunità di un forte sviluppo delle rinnovabili termiche in uno scenario di accelerazione degli interventi di effi- cienza e risparmio energetico, in particolare nei settori dell’edilizia e dell’agricoltura.

La Conferenza sulle rinnovabili termiche contribuisce, insieme a quella sull’efficienza energetica, a sensibilizzare il pubblico, gli operatori e la politica, sull’importanza delle politiche e misure di efficienza energetica, con la finalità di prevenire e limitare gli impatti ambientali dell’energia, ridurre la dipendenza energetica dall’estero e contribuire ad un futuro di sviluppo durevole e sostenibile per l’economia italiana. Cosa è emerso dalla Conferenza? [...]



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