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PAUSA-ENERGIA
 
Senza l'innovazione l'ambiente corre molti rischi Stampa E-mail
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di Edgardo Curcio


Con l’incidente di Fukushima qualcosa di davvero importante è cambiato nel mondo dell’energia. Si sono fermati molti programmi nucleari in diverse nazioni, sono state cancellate nuove centrali, altre non saranno più prolungate oltre il loro tempo di durata previsto, altre ancora saranno sottoposte a programmi di stress per verificarne la sicurezza intrinseca; infine un grande dubbio è sceso sullo sviluppo del nucleare come fonte energetica futura, perché la sensazione della sua insicurezza frena ogni iniziativa o programma.
Pertanto è opinione corrente che nei prossimi scenari energetici il ruolo del nucleare sarà fortemente ridimensionato, in particolare nei Paesi più industrializzati, portando conseguentemente due effetti.
Il primo è la sua sostituzione nella generazione elettrica con combustibili fossili (soprattutto gas) e, in minor misura, con fonti rinnovabili. Il secondo effetto è l’aumento delle emissioni di gas serra per l’uso di maggiori quantità di fossili bruciati nelle centrali elettriche e quindi un peggioramento della situazione climatica del Pianeta.
In altre parole, se prima di Fukushima sembrava già difficile raggiungere gli obiettivi di Kyoto e quelli di portare sotto i 2 °C il livello di riscaldamento globale previsto al 2050, oggi - con il forte aumento di combustibili fossili che utilizzeremo nei prossimi 30-40 anni - il rischio di un più rapido innalzamento della temperatura del Pianeta diviene incontrollabile e perciò estremamente più pericoloso. [...]



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