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IL GIORNALIERO - Assemblea Assolombarda all’insegna del “patriottismo” Stampa E-mail

14 giugno 2011 - È all’insegna del patriottismo l’assemblea di Assolombarda, tenutasi ieri a Milano presso il Conservatorio Giuseppe Verdi. Non solo per l’Inno di Mameli eseguito da un allievo dello stesso Conservatorio e ascoltato in piedi dal pubblico ma anche e soprattutto per un clima dialettico consono alla circostanza (assai seria) e lontano da un clima rissaiolo che poco giova a risolvere i problemi seri del Paese.
Toni pacati e un ottimismo che va aldilà della maniera e si fonda su dati che, almeno in Lombardia, hanno segno positivo. Ricco il parterre dei relatori che ha annoverato il presidente della Provincia di Milano (Podestà), il governatore della Lombardia (Formigoni), il ministro del Welfare (Sacconi) e la presidente di Confindustria (Marcegaglia). A questi se ne aggiungono due, che senza nulla togliere agli altri, hanno catturato la nostra attenzione. A partire da Giuliano Pisapia, neosindaco di Milano, accolto da un vibrante, a dir poco, applauso dei presenti che evidentemente contano molto su di lui.
Il primo cittadino ha centrato il suo intervento su vari temi (semplificazione burocratica, federalismo fiscale, ricerca e innovazione, occupazione) puntando insistentemente su uno spirito di collaborazione strettissima con il mondo dell’impresa. Il tono e la convinzione espressi da Pisapia nonché il contenuto delle sue affermazioni possono (a mio parere) tranquillizzare quanti lo descrivevano una sorta di barricadiero agitprop. A proposito di applausi, intensi ma non a livello di quasi ovazione come quelli riservati al sindaco uscente, Letizia Moratti, presente all’Assemblea, nel momento in cui le è stato riconosciuto quanto fatto (anche di positivo) nel suo mandato.
Infine, Alberto Meomartini, presidente di Assolombarda, al quale possiamo essere riconoscenti per aver fornito tutta una serie di dati che ci portano a una visione più ottimistica per il futuro del nostro Paese. Se ne sentiva il bisogno. La qualità del tessuto imprenditoriale lombardo è nota, la sua capacità di rinnovamento innegabile e confermata in questi anni difficili.
Alla politica, qualunque sia il governo in auge, si chiede sostanzialmente una semplificazione normativa e una certezza regolatoria che favorisca gli investimenti. Restando sull’attualità (nessun cenno ai referendum, essendo in corso la votazione) non poteva mancare un cenno alla “prudenza” tremontiana e al “coraggio” maroniano. Nella chiusa dell’evento, Emma Marcegaglia ha energicamente auspicato (come in altre occasioni) un calo della pressione fiscale su imprese e lavoratori, con la possibilità quindi di ridare slancio e benessere al Paese.
Conclusione (personale). Se questo clima patriottico, collaborativo, schivo da pregiudizi si manterrà nel tempo potrebbero sortire esiti storici. Il tramonto definitivo della lotta di classe e la sicura uscita dell’Italia dal grigiore della crisi. Se a Milano, come recita lo slogan pisapiano “cambia il vento”, da Assolombarda (vista la sede dell’Assemblea) il messaggio è chiaro: “Bisogna cambiare musica” e sarebbe meglio farlo subito. Verdi direbbe La forza del destino.

g.a...........

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