15 giugno 2011 - Alberta, terra di orsi, di foreste... e di petrolio. Tanto petrolio. Non convenzionale, ma non per questo meno prezioso. Il Giornaliero di lunedì ha riferito di come, secondo il 2011 Canadian Crude Oil Forecast and Market Outlook i prossimi 15 anni saranno all’insegna della crescita robusta per la locale industria petrolifera, grazie, soprattutto all’effetto traino delle sabbie bituminose.
In particolare, l’Outlook del 2011 corregge al rialzo in maniera netta le previsioni che erano state fatte solo un anno prima. Si parla infatti di ben 401 mila barili/giorno in più come possibile target per il 2025 rispetto alle stime del 2010. Altro dato numerico significativo: nel 2010 l’industria petrolifera canadese aveva investito 13 miliardi di dollari per lo sviluppo delle oil sand. Quest’anno la cifra dovrebbe lievitare fino a 16 miliardi di dollari, con un significativo incremento del 24 per cento.
D’altra parte il Canada - sempre secondo l’Outlook 2011 - ha riserve provate per 175 miliardi di barili. The third largest in the world, secondo l’Oil and Gas Journal, che rileva anche come il Canada sia diventato già oggi il sesto produttore mondiale.
La crescita della produzione accelererà nei prossimi anni grazie ai nuovi investimenti nelle sabbie bituminose dell’Alberta, molti dei quali sono stati posticipati durante la crisi finanziaria del 2008, ma ora sono stati sbloccati, aggiunge una nota dell’Istituto per il commercio estero. Gran parte della produzione canadese (il 69 per cento, ovvero 1,9 milioni di barili/giorno) è attualmente esportata verso gli Stati Uniti. E anche in futuro sembra che il cliente più appetibile per le estrazioni canadesi si trovi giusto al di là dei Grandi Laghi...