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IL GIORNALIERO - La Ue torna coi piedi per terra... e la scopre invasa da asfalto e cemento (2) Stampa E-mail

26 maggio 2011 -Un nuovo studio della Commissione europea, riportato dal Giornaliero di ieri ha lanciato l’allarme sul processo di impermeabilizzazione – definito insostenibile – che ha caratterizzato i suoli europei in questi ultimi 20 anni. Responsabili principali, l’asfalto e il cemento.
“Il suolo è una risorsa indispensabile per diversi servizi ecosistemici - ha commentato il commissario UE per l’ambiente, Janez Potočnik - da cui dipendono tutte le forme di vita sul nostro Pianeta. Non possiamo permetterci di continuare a sacrificarne vaste porzioni a vantaggio della cementificazione. Nessuno ci chiede di frenare lo sviluppo economico o l’ottimizzazione delle nostre infrastrutture, ma abbiamo bisogno di un approccio più sostenibile in materia”. Fin qui le classiche dichiarazioni di rito, che avrebbe potuto rilasciare un qualsiasi politico. E nella sostanza? Secondo gli esperti europei, tre parole-chiave dovranno guidare il nuovo approccio. limitare, attenuare, compensare.
La prima è tutto sommato banalotta: per ridurre asfalto e cemento basta costruire di meno, ottimizzando la pianificazione territoriale o riducendo i sussidi che incentivano indirettamente l’impermeabilizzazione (compresi i supporti europei alle infrastrutture di interesse comunitario? verrebbe da chiedersi malignamente).
La seconda strategia ha a che fare con la mitigazione degli impatti, ad esempio sostituendo l’asfalto o il cemento con superfici permeabili e costruendo tetti verdi.
Infine, si suggerisce di compensare le perdite attuando misure di recupero in “altre aree, che possono concretizzarsi sotto forma di corrispettivi economici, come nella Repubblica Ceca e in Slovacchia, oppure con una riqualificazione di terreni già impermeabilizzati. A tale proposito sono degne di nota le iniziative realizzate a Dresda e a Vienna”.

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