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IL GIORNALIERO - Italia grande assente nella corsa ai brevetti clean energy Usa Stampa E-mail

13 maggio 2011 - Il Giornaliero di ieri - Brevetti Usa: mai così tanti nelle clean technology - ha dato notizia di uno studio condotto negli Usa dal Clean Energy Patent Growth Index in merito alle innovazioni nel settore delle energie rinnovabili. Nel commento del corposo rapporto, un aspetto non secondario era sfuggito. E su questo vale la pena ritornare, dedicando al tema qualche riga.
Anche in termini di produzione di nuove tecnologie e di innovazioni verdi trasferibili al mercato, l’America si conferma come terra di grandi opportunità non solo per le aziende locali. Nel comparto delle fuel cell, negli ultimi 9 anni il record di rilasci di Us Patent se lo è aggiudicato la Honda (con 438 brevetti, 94 dei quali lo scorso anno), davanti a GM e Toyota, con Samsung al quinto posto e Nissan al settimo. Nel caso del fotovoltaico, Canon (96 brevetti negli ultimi 9 anni) e Sharp (47 brevetti) sopravanzano nettamente la Boeing (36 brevetti). Simili i rapporti di forza nel settore dei veicoli elettrici e ibridi, con la Honda che riesce a sopravanzare per un pugno di brevetti il colosso Ford e Toyota che strappa a GM la medaglia di bronzo. Più marcata la presenza degli States negli altri comparti di attività.
La distribuzione geografica complessiva vede così il resto del mondo addirittura prevalere sugli Usa. Ad aziende a stelle e strisce è stato assegnato il 49 per cento dei brevetti rilasciati. Seguono il Giappone con il 27 per cento, la Germania con l’8, la Corea con il 4. C’è spazio anche per il Canada, Taiwan, la Danimarca, la Francia, la Gran Bretagna (con un 1 per cento di quota mercato). Le segnalazioni per singolo Stato si fermano qui.
Colpisce, ma non sorprende, la posizione dell’Italia. O meglio, la non posizione. Forse il nostro Paese è confuso nella voce generica “altri”. Ma se anche fosse, poco conforta saperlo visto che resta la certezza di un ruolo inferiore all’1 per cento.

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