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Gas, più competitivo il mercato dello stoccaggio Stampa E-mail
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di Davide Canevari


Dietro front sul gas. Fino a pochi mesi fa la maggior parte degli esperti di settore sembrava d’accordo sul fatto che, in Europa e in Italia, i consumi di gas naturale sarebbero cresciuti con tassi più timidi rispetto alle attese di qualche anno or sono. E quindi, anche la spinta alla realizzazione di nuove infrastrutture o alla diversificazione delle aree di approvvigionamento si sarebbe rivelata meno pressante. Poi, nel giro di pochi giorni, molte di quelle proiezioni sono saltate.
Il terremoto giapponese ha costretto a rivedere le previsioni sul futuro energetico di medio e lungo periodo; l’instabilità geopolitica dell’Africa Mediterranea ha riacceso l’attenzione sull’aspetto approvvigionamenti, già nel breve termine. E così, il consensus si è spostato febbrilmente su uno scenario di possibile crescente domanda di gas naturale, probabile dinamica al rialzo dei prezzi, prevedibile necessità di ridisegnare lo status quo delle infrastrutture di settore.

In questo scenario (in parte imprevisto e imprevedibile) il Decreto 130/2010 potrebbe davvero rappresentare una boccata di ossigeno per i piccoli e grandi consumatori. Niente di risolutivo, sia chiaro, ma una opportunità da tenere comunque in debita considerazione. Tra chi ha voluto cogliere al volo questa opportunità, figura il Consorzio Gas Industria, nato lo scorso 29 marzo coinvolgendo alcuni soggetti già molto attivi sullo scenario energetico (quali, ad esempio, Consorzio Assoutility e C.U.Ra.) e altri, invece, per così dire meno avvezzi a questi meccanismi di mercato (non proprio elementari e di immediata comprensione).

“Abbiamo letto il Decreto, abbiamo capito che avrebbe potuto apportare un beneficio ai nostri clienti (che sono prima di tutto soci) – commenta Tullio Bosi, presidente del Consorzio Gas Industria – e ci siamo subito mossi. Da qualche anno stavamo aspettando un provvedimento del genere e quindi non ci ha colti di sorpresa. Ci siamo subito buttati a capofitto, anche se obiettivamente non è stato facile”.

È sempre affascinante ripercorrere la nascita di un nuovo soggetto, anche in capo energetico. Quali difficoltà hanno un po’ complicato l’evento?
**L’opera di aggregazione di altri consorzi, necessaria per raggiungere una dimensione critica adeguata, è passata per il coinvolgimento e il convincimento personale dei diversi partner. E non è stato facile, per la criticità della materia e per la tipologia stessa del soggetto consorzio: non è una società e non ha nel suo dna la propensione al rischio imprenditoriale...
Inoltre, l’Autorità ha emesso la Delibera sui corrispettivi il 30 marzo, con la scadenza per la presentazione delle domande (originariamente) fissata per il 1° aprile. Significava dover costituire un consorzio al buio, presentarsi ad una banca e richiedere nel giro di nemmeno 48 ore una fideiussione (nel nostro caso dell’ordine di un paio di milioni di euro) per poter partecipare alla gara. Fortunatamente il 31 marzo la Stogit ha comunicato una proroga al 18 aprile delle scadenze, che ha poi avuto il via libera dell’Autorità. Questo ci ha concesso un po’ più di tempo, ma in ogni caso abbiamo tutti dovuto lavorare di corsa. [...]


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