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INFO@COMUNI - Gli europei sfruttano un po’ troppo il Pianeta Stampa E-mail

25 marzo 2011 - INFO@COMUNI | NUOVA ENERGIA - In un mese, quanti materiali consuma ogni europeo? Venti volte il proprio peso! La UE punta alla promozione di modelli di sviluppo sostenibile, ma gli ultimi dati forniscono un quadro della situazione poco consolante sullo sfruttamento delle materie prime per mantenere gli attuali standard di vita. Al top i materiali destinali al settore costruzioni. Mentre l’energia...

Ogni europeo, per mantenere gli attuali standard di vita, deve consumare in un mese venti volte il proprio peso in materiali estratti dal Pianeta Terra. Le più recenti statistiche in materia portano la firma di Eurostat. Ebbene, secondo queste elaborazioni il consumo medio all’interno dell’Unione tocca le 16,5 tonnellate per abitante, valore in crescita del 5 per cento rispetto a quello del 2000.
In altri termini, significa che oggi il funzionamento dell’economia europea complessivamente necessita di 8,2 miliardi di tonnellate rispetto ai 7,6 miliardi del 2000. Per nulla scontata la lista degli ingredienti che concorrono alla realizzazione di questa pesantissima torta. L’indagine prende in esame, con la sola eccezione di aria e acqua, una serie di materiali a partire da quelli destinati alle costruzioni (soprattutto sabbia e ghiaia) che raggiungono quota 38 per cento (circa 2 miliardi e mezzo di tonnellate/anno).
Seguono le biomasse, intese in senso lato: ovvero, legno, materie prime di origine agricola, scarti forestali e agricoli, prodotti della zootecnia, per un 24 per cento complessivo (poco meno di 2 miliardi di tonnellate/anno). Sul terzo gradino di questo podio, le altre materie prime non metalliche, con uno share del 23 per cento.
E l’energia? Un po’ a sorpresa l’energia fossile non occupa i primi posti della lista. Nel complesso la domanda attuale sarebbe pari a un solo miliardo di tonnellate/anno a livello aggregato, ovvero a poco più di 2,2 tonnellate/anno per cittadino europeo.
Come si comporta l’Italia? Tirando le somme… i nostri consumi pro capite di materia prima si collocano al di sotto della media europea, al pari di Francia e Gran Bretagna, superati da Spagna, Austria, Olanda e Svezia (tutte oltre quota 20 tonnellate). Mentre la Germania e la Finlandia sfiorano rispettivamente le 30 e 40 tonnellate.
Merita una considerazione e un punto di domanda il dato relativo al minor consumo nel nostro Paese. Ovvero, possiamo vantare un modello economico più razionale ed efficiente rispetto agli altri Stati dell’Unione, oppure si tratta del risultato della deindustrializzazione e della delocalizzazione delle nostre produzioni?

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