COOKIE
 
PAUSA-ENERGIA
 
IL GIORNALIERO - Si scrive rinnovabile... e si legge carbone, il dopo Fukushima? Stampa E-mail

18 aprile 2011 - Nota di agenzia della Reuters di qualche giorno fa: “La Merkel ha dichiarato di voler uscire dal nucleare e di attuare una transizione verso le energia rinnovabili il più rapida possibile”. A poche righe di stanza una precisazione non marginale: “L’annuncio è stato colto dalla comunità economica come un’aspettativa di ulteriore crescita dei prezzi del carbone”.
Verrebbe da dire, senza alcuna malizia: si scrive renewable e si legge coal. Ovvero, in attesa di una diffusa, capillare, affidabile, economica, vittoria finale di eolico e solare la fase di transizione sarà con ogni probabilità terreno di conquista del carbone. Subito è anche circolata una rettifica sulle precedenti stime dei consumi tedeschi di combustibili fossili: quest’anno serviranno da 3 a 11 milioni di tonnellate in più rispetto al previsto, solo per effetto del nuclear shutdown.
Un caso isolato quello tedesco? Sembrerebbe di no. Anche in Asia pare esserci una particolare agitazione sul fronte carbone (a onor del vero iniziata ancor prima dello tsunami giapponese). Agitazione riassunta in questa altra notizia: “Le esportazioni di carbone dagli Stati Uniti sono destinate ad aumentare del 70 per cento nel corso del 2011 a causa di una forte pressione della domanda dell’area Asia-Pacifico e di una concomitante debolezza del dollaro che ha reso più competitivi i cargo statunitensi”. Nelle prossime settimane la situazione dovrebbe complicarsi ulteriormente con l’avvento della stagione dei condizionatori che tradizionalmente in Cina porta ad un picco della domanda di kWh e a un concomitante utilizzo a piena potenza degli impianti termoelettrici alimentati a carbone.
Insomma in un trend di crescita della domanda di carbone su scala planetaria - tema già più volte affrontato dal Giornaliero - si è ora inserita la variabile del no-nuke che potrebbe ulteriormente rilanciare le quotazioni (in tutti i sensi) di questa fonte, prima ancora di incidere sensibilmente sui tassi di sviluppo delle rinnovabili.

Al tema dei nuovi scenari energetici nel post-Fukushima il numero 2|2011
di Nuova Energia (in distribuzione e on line dal prossimo 26 aprile)
dedica un’ampia serie di interventi e analisi

Leggi le altre news

 
© 2005 – 2024 www.nuova-energia.com