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IL GIORNALIERO - A febbraio frena l‘industria elettronica ed elettrotecnica Stampa E-mail

13 aprile 2011 - Nei primi mesi del 2011 l’evoluzione dei livelli di produzione industriale ha mostrato un profilo debole. Lo confermano i dati Istat relativi ai settori elettronica ed elettrotecnica (rappresentati da Confindustria ANIE), pur con andamenti discordanti. La prima, infatti, nel mese di febbraio 2011 e nel confronto con lo stesso mese del 2010, ha evidenziato una flessione della produzione industriale del 12,3 per cento. La seconda ha sperimentato una sostanziale stabilità sui livelli del febbraio 2010 (più 2,7 per cento).
Nella media dei primi due mesi del 2011 e nel confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente, i settori ANIE hanno mantenuto una variazione di segno negativo del profilo produttivo (meno 3,7 per cento per l’elettrotecnica e meno 11,6 per cento per l’elettronica). All’interno del manifatturiero, questi comparti si collocano fra i settori industriali che mostrano maggiori segnali di sofferenza.
Ha commentato il Presidente di Confindustria ANIE, Guidalberto Guidi: “Il 2011 ha avuto inizio con un passo di recupero più lento delle attese. Non dimentichiamo che la crisi ha lasciato un segno profondo sulle imprese e che la ripresa del 2010 guidata dalle esportazioni rischia di non garantire la necessaria continuità nell’anno in corso. Oggi gli operatori potrebbero essere chiamati nuovamente a forti sacrifici. Cresce soprattutto il rischio di minore liquidità, per credito insufficiente, costi degli input produttivi al rialzo e ritardati pagamenti”. Un quadro, questo, nel quale si inseriscono le tensioni geopolitiche nell’area mediterranea.
Non manca una nota di ottimismo pur in presenza di alcune criticità. “Il vero nodo che penalizza l’attività d’impresa e sottrae dinamicità all’Italia nel confronto europeo - aggiunge Guidi - si conferma la costante debolezza del mercato interno. Di fronte a uno scenario di contraddizioni e forti tensioni, occorre una riflessione condivisa per ridare slancio a un mercato fermo ormai da troppo tempo. Resto in ogni caso fiducioso – conclude Guidi - nella capacità di innovazione e nelle doti di intraprendenza sui nuovi mercati che potranno esprimere le imprese ANIE anche di fronte alle nuove sfide di scenario”.

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