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IL GIORNALIERO - Entro il 2025, ridotte di un terzo le importazioni Usa di petrolio Stampa E-mail

7 aprile 2011 - Sarà un po’ l’effetto ricandidatura alla Casa Bianca alla quale una ventata di sano e verde pragmatismo americano non può certo far male. E certamente, anche il permanere (anzi, per certi versi l’intricarsi) dei numerosi nodi geopolitici. Mettiamoci pure la ripresa dell’economia Usa che si traduce, inevitabilmente, in un aumento del fabbisogno energetico al quale occorre rispondere con una strategia di lungo periodo...
Vero è che nei giorni scorsi lo stesso Barack Obama ha rilanciato la pratica della energy security traducendola in un obiettivo concreto: il taglio delle importazioni di petrolio di un terzo, rispetto ai volumi attuali, entro la fine del 2025.
Per scendere più nel concreto, ecco alcuni driver di sviluppo identificati come prioritari. Sui biofuel di seconda generazione si dovranno concentrare molti degli sforzi, per renderli accessibili al mercato in tempi brevi. Poi, la stessa amministrazione federale dovrà dare il buon esempio, rendendo 600 mila veicoli della propria flotta più efficienti in termini energetici. È anche stata ribadita la conferma dell’obiettivo di avere entro il 2015 un milione di veicoli elettrici in circolazione sulle strade americane. In questa direzione, appositi incentivi - sia per le imprese produttrici, sia per gli acquirenti dei mezzi - sono già stati approntati. Da questo punto di vista un passaggio ritenuto obbligato riguarda lo sviluppo di una nuova generazione di batterie.
Il presidente Obama ha anche ribadito la necessità, in parallelo, di focalizzare l’attenzione degli Stati Uniti sullo sviluppo di una generazione elettrica maggiormente rispettosa dell’ambiente, così da poter garantire la nascita di una vera clean energy economy. Ogni eventuale riferimento al nucleare è stato, in questa occasione, accuratamente evitato.

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