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IL GIORNALIERO - Tra un paio di generazioni... L’Europa sogna di viaggiare così (1) Stampa E-mail

31 marzo 2011 - È stata definita una strategia di ampio respiro. Ed essendo in gioco mobilità ed emissioni, si tratta di un encomiabile auspicio. La Commissione europea ha presentato ieri la strategia Trasporti 2050, per un sistema concorrenziale in grado di incrementare la mobilità, rimuovere i principali ostacoli nelle aree essenziali e alimentare la crescita e l'occupazione. Il tutto riducendo la dipendenza dal petrolio importato in maniera sensibile e tagliando le emissioni nel comparto trasporti del 60 per cento. Piano ambizioso; e non a caso Bruxelles si è preso 39 anni di tempo per metterlo in pratica...
Più nel dettaglio, ecco i principali elementi cardine identificati come driver del cambiamento. Entro il 2050 le auto alimentate a combustibili fossili non dovranno più circolare all’interno delle città. Anche i comparti aeronautico e navale dovranno fare la loro parte, utilizzando un 40 per cento di carburanti a basso impatto ambientale e riducendo le emissioni di anidride carbonica in pari misura. L’obiettivo è anche quello di trasferire la metà dei viaggi intercity di passeggeri e merci di medio raggio dalla gomma alla rotaia o alle vie fluviali. Ambizioso anche l’obiettivo intermedio - fissato per il 2030 - di spostare il 30 per cento degli attuali trasporti via strada su ferrovia e su vie navigabili.
L’attenzione per una maggiore qualità della vita non si ferma ai soli polmoni. La strategia presentata dalla Commissione Europea prevede anche di avvicinarsi all'obiettivo di azzerare il numero delle vittime degli incidenti stradali, sempre all’orizzonte 2050 e di dimezzare l’attuale tasso di mortalità in un più breve lasso di tempo di dieci anni. L’Unione europea ha anche assunto l’impegno di diventare leader a livello mondiale in materia di sicurezza del trasporto aereo, ferroviario e marittimo.
Una sempre maggiore spinta all’intermodalità si tradurrà, tra l’altro, nell’impegno a collegare (entro il 2050) tutti gli aeroporti della rete centrale alla rete ferroviaria, preferibilmente ad alta velocità.

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