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IL GIORNALIERO - Dalla laurea al lavoro, percorso in discesa per gli ingegneri energetici (1) Stampa E-mail

15 marzo 2011 - La liberalizzazione ha svuotato gli uffici di collocamento, almeno per quanto riguarda le richieste di impiego degli ingegneri energetici. Si tratterebbe, infatti, di una figura professionale oggi tra le più ricercate del mercato, con la quasi certezza di un posto di lavoro entro due mesi e mezzo dal conseguimento della laurea. Lo afferma una specifica indagine - presentata la scorsa settimana - condotta dalla Fondazione Politecnico di Milano, dal Politecnico di Milano e da Assolombarda.
Il campione - va detto - non è straordinariamente rappresentativo, avendo riguardato circa 200 soggetti di cui solo 108 laureati e lavoratori (gli altri sono ancora studenti, con o senza un’esperienza lavorativa già maturata). Inoltre solo una decina di interpellati, tra gli occupati, aveva seguito corsi in ingegneria nucleare o meccanica (tutti gli altri hanno seguito l’indirizzo energetico). Però, i numeri che emergono sono ugualmente significativi.
Il dato più interessante, come già detto, riguarda i tempi assai brevi (almeno per quanto riguarda i parametri medi italiani di un laureato) di ingresso nel mondo del lavoro: in media meno di 80 giorni. In due casi su tre non c’è neppure l’ostacolo della precarietà: o si ottiene un contratto a tempo indeterminato o si opta per la libera professione. Circa l’8 per cento degli interpellati già in possesso di una laurea ha dichiarato di essere ancora in cerca di una prima occupazione o di un nuovo lavoro.
Importante anche rilevare la proiezione internazionale di questi profili formativi. Il 13,6 per cento dei neolaureati ha dichiarato di lavorare già all’estero: Francia, Irlanda, Austria, Giappone, Stati Uniti, Turchia, Spagna, Russia, Regno Unito, Repubblica Slovacca. E, per favore, non si parli anche in questo caso di fuga dei cervelli!

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