1 marzo 2011 - In questa uscita del Giornaliero non si dà notizia, in senso stretto, di qualcosa che è attinente al mondo dell’energia. A dire il vero, in un certo senso sì, poiché la notizia è attinente a Nuova Energia, il nostro periodico che si occupa di energia e dintorni.
Seguiteci, gentili lettori. Ieri è giunta in redazione una busta inviata da Poste Italiane contenente tutta una serie di dati relativi ai movimenti svolti sul conto corrente intestato a Nuova Energia, quello su cui transitano le sottoscrizioni degli abbonati che scelgono, appunto, come opzione di pagamento il conto corrente postale.
L’azienda, s’intende le Poste, con certosina precisione (ovviamente) fornisce l’elenco di varie operazioni che certamente non l’avranno arricchita essendo un conto, il nostro, che non gestisce volumi di affari degni una multinazionale.
Siamo riconoscenti all’azienda che ci consente di lavorare e che consente alla nostra azienda di dare lavoro all’azienda Poste (pagandone i servizi), a noi stessi e ai nostri collaboratori. Per certi versi, ci mettiamo molta energia considerando pure che a valle, monte e pianura del nostro lavoro ci stanno puntuali e consistenti uscite che corroborano le casse dello Stato. Non ne facciamo un vanto. In attesa di tempi migliori, si confida sempre sulla bontà del primo articolo della Costituzione. Certo che il lavoro è qualcosa di importante che val la pena di coltivare celebrandone i valori (quotidianamente) senza ricordarsene una tantum e senza disporre di palcoscenici e dirette televisive.
Allora, visto che è l’anno del centocinquantenario, festeggiamo anche completando la lettura dell’estratto ricevuto ieri. A nostro conforto, gioia e speranza apprendiamo che ci è stato elargito un interesse di 0,01 euro sui nostri movimenti nel 2010. Comprendendo che i calcoli sono spesso cosa fredda e che quella era la cifra che ci spettava, proclamiamo che quello 0,01 rappresenta un’iniezione di fiducia nel futuro. Si continua con molta energia. Neanche a farlo apPosta.