di Antonio Disi | Enea, Roma
Fare di più con meno, titolava così nel 2005 il Libro Verde sull’efficienza energetica diffuso dalla Commissione europea, lanciando una sfida che, negli anni a venire, avrebbe visto impegnate intelligenze, competenze e capitali per raggiungere, nel 2016, un obiettivo nazionale di risparmio energetico del 9 per cento.
Una politica per l’efficienza che ha af- fiancato quella in materia di energie rinnovabili, pietra miliare dell’Unione europea e che, attraverso programmi di sviluppo tecnologico e iniziative specifiche, si è posta come obiettivo generale di introdurre una quota del 20 per cento di fonti energetiche rinnovabili entro il 2020.
Negli ultimi dieci anni notevoli sforzi sono stati compiuti nelle due direzioni segnate dalla Ue, ma sia l’efficienza energetica sia le fonti rinnovabili, driver fondamentali per la costruzione di un futuro di sicurezza energetica, consentono di ottenere migliori risultati nella riduzione della domanda di energia fossile solo se utilizzate in sinergia, sfruttando i punti di forza dell’una per compensare le debolezze dell’altra e favorendo, in tal modo, il progresso di entrambe. Le ragioni di un auspicabile utilizzo combinato riguardano più aspetti. [...]
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